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La modernità comincia
con loro. Una modernità che non passa. Mai in un interno,
perennemente giovani, nella condizione di mangiafuoco, benandanti
sotto le carceri, stagliati contro un muro di elmetti, costretti
al bivacco, indotti a travisarsi per attirare attenzione. Su
percorsi tangenziali nei confronti di un medioevo da cui non
si riesce a uscire e in cui si è continuamente ricacciati;
una condizione viaria - mai in un interno - perché non
si riesce a entrare da nessuna parte e si ristà in una
piazza, per ritrovarsi intricati in un tableau vivant, intrecciando
sguardi, tirando dentro qualche faccia scura, quelle scartate
dai cataloghi. Mai in un interno che non sia occupato con la
forza della rassegnazione, le finestre senza vetri.
"Le immagini, certe immagini, vengono cancellate dalla
memoria". Per questo Tano le ripropone. Le immagini della
Tv scorrono e non si fissano, perché l'ultima rimuove
quella precedente. Lui aspetta. |
Tano
D'Amico è un intellettuale raffinato, con il quale
Odradek ha ingaggiato una interminabile discussione sul
primato dell'immagine - sostiene lui - ovvero della parola
- sostiene Odradek.
Lo
abbiamo intervistato due volte: in Una
sparatoria tranquilla e in Guerra
civile globale; in Espulsi
abbiamo pubblicato un suo Taccuino.
Paradosso
vuole che è con la parola che Tano D'Amico tenta
di convincere del primato dell'immagine.
Se
ci riesce, abbiamo vinto noi!
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Odradek
Edizioni srl - Via san Quintino 35 - Tel e Fax. 0670451413 |
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