Zapruder
StorieInMovimento
Rivista quadrimestrale
www.storieinmovimento.org
Zapruder,
quadrimestrale del progetto Storie in movimento
varato nel febbraio 2002, ha avuto ladesione di
oltre trecento tra storici accademici (da Cortesi a
Bermani, da Santomassimo a Portelli), e giovani studiosi.
Una redazione e un comitato direttivo composti soprattutto
da storici delle ultime generazioni, e che si riconoscono
nellincipit del loro manifesto: Ogni
generazione interpreta il passato, ponendogli quesiti
differenti, in modo diverso dalle precedenti.
Si tratta di una rivista dalle caratteristiche molto
innovative, fin dallimpostazione grafica, e che
vuole intercettare un pubblico giovane con il dichiarato
intento di fornire narrazioni fortemente legate allattualità,
e soprattutto agli usi pubblici della storia.
Ogni numero è caratterizzato da un tema, trattato
da almeno quattro saggi.
Ogni numero ha una sezione dedicata alle immagini.
Schegge, in cantiere, la ricerca che non cè,
archivi, la storia al lavoro, interventi, recensioni
sono RUBRICHE che non mancheranno di suscitare interesse
e dibattito.
Una nuova rivista di storia, appuntamento quadrimestrale
per gli appassionati ma anche per i giovani, a cui principalmente
si rivolge.
PUBBLICATI
1.
Piazze e conflittualità
2. Clio e Marte. La guerra tra storia
e memoria
3. I mestieri del vivere
4. Identità in gioco. Sport
e società in età contemporanea
5. Relazioni pericolose. Donne,
uomini, generi
6. Frontiere della scienza. Usi
e politiche della medicina
7. 007: rapporti riservati. Spionaggio
e polizia politica
8. L’impero colpisce ancora. Dinamiche
coloniali e post-coloniali
9. Moti di fame. Risorse,
carestie, rivolte
10. Scritture fratricide. Immagini,
storie e memorie delle guerre civili
11. Municipalismi e resistenze
12. Accordi e conflitti. Musica,
società e politica in età contemporanea
13. Donne di mondo. Percorsi transnazionali
dei femminismi
14. Percorsi di welfare
15. Confini senza fine. Frontiere
tra Alpi e Adriatico
16. Rivolte a margine. Periferie
del lungo sessantotto
17. Muro contro muro. Grafica e
comunicazione nei manifesti politici
18. Riflessi incrociati. L'Occidente
visto dagli altri
19. Stranieri ovunque. Kalè,
manouches, rom, Romanichels, sinti...
20. Diritto e castigo. Movimenti
e ordine pubblico in età contemporanea
21. Ritorno al futuro. Movimenti, culture e attivismo negli anni ottanta
22. L'etnicizzazione del sociale. Politica, memoria, identità
23. Brava gente. Memoria e rappresentazioni del colonialismo italiano
Per consultare i sommari, vai alla pagina
Singoli numeri possono essere richiesti
all'editore info@odradek.it
Saranno
spediti in contrassegno con un contributo di 9 euro
da aggiungere al prezzo di copertina.
Un
SIMposio.
Sullisola
Polvese del lago Trasimeno (Perugia) si è
svolto dal 9 al 12 luglio il I SIMposio estivo
di Storia della conflittualità sociale
organizzato dalla rivista «Zapruder»
e da Storie in movimento, con la collaborazione
di «Histoire & Sociétés.
Revue européenne dhistoire sociale».
Storie in movimento (SIM) è lassociazione
di storici che redige Zapruder, la rivista edita
da Odradek, ormai giunta allottavo numero
(sul colonialismo, in uscita a settembre).
Considerato che si è trattato della prima
esperienza, lorganizzazione (mangiare
e dormire compresi) è risultata perfetta
e fervente la partecipazione. È evidente
che liniziativa ha intercettato una domanda
diffusa, e gli ha corrisposto offrendo unampia
panoramica di temi e strumenti.
Essendo SIM una associazione reticolare e dal
basso, mette in relazione mondo universitario
e quello della scuola secondaria superiore,
stando allascolto del nuovo e curiosa
dei modi emergenti di riprodurre larte
della memoria.
Il SIMposio era articolato in sessioni di mezza
giornata, dedicate, nellordine agli Studi
postcoloniali, alla Storia del lavoro,
alla Conricerca, ai Movimenti antisistema
e alla violenza politica, a Televisione,
teatro e cinema come fonti e a Sessualità
eccentriche. Ma si veda: www.storieinmovimento.org/simposio.
Personalmente nel prossimo SIMposio mi piacerebbe
un po meno di sociologia e un po
più di economia perché ritengo
che eventi e formazioni, dopo essere stati descritti,
dovrebbero essere anche misurati, per quel che
si può. O, se si vuole, un po meno
storie di vita e un po più
di vita della storia.
Da questo punto di vista, e indipendentemente
dalle opinioni personali considero la
conricerca poco più che una bizzarria
riproporrei nel prossimo SIMposio una
sessione dedicata al rapporto tra conricerca
e storia orale al fine di determinarne
meglio i contorni e, perché no?, i limiti.
Come pure gradirei che il discorso sulle fonti
non venisse considerato un optional, bensì
costantemente tenuto presente. Ma forse questa
esigenza è maggiormente sentita da chi
si sforza di garantire alla storia uno statuto
scientifico, molto meno da parte di chi la considera
uno strumento usa-e-getta di intervento politico.
Eppure è proprio su questi ultimi che
occorre agire, insistendo sulla legalità
della ricerca, cioè sulla sua ripetibilità,
associata alla responsabilità del ricercatore,
pena la degradazione della ricerca a pesca
a strascico: è la legalità
della ricerca che garantisce la formazione degli
storici. Già, perché la storia
senza storici la vedo male, e lo dico da cultore
della materia, non da storico, che non sono.
Ai compagni di SIM e di «Zapruder»
offro in amicizia questo commento, iscrivendomi
già da ora al prossimo SIMposio, invitandoli
a valorizzare e implementare i motivi del successo
della loro iniziativa: grande attenzione nella
scelta dei temi, molto distacco ed equilibrio
nella scelta dei discussants, e quindi
degli strumenti offerti, tali da garantire una
discussione serena. Ho visto un pubblico attento,
fiducioso e intenzionato a ripetere unesperienza
intensa e avvolgente.
cdb
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