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Riportiamo qui i testi delle ultime News.


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NsL XIV primavera 2010

Narrare Storia. Altro che storie!
Si può. Rispettando sia chi legge sia l'oggetto. Il libro è pur sempre una merce che, nella maggioranza dei casi, serve a intrattenere. Consumo nel tempo libero. Chi sostiene qualcosa di diverso sta forzando la realtà e illude il lettore. Intrattenimento sia. Ma ci è capitato di arrivare a pagina 200 di un famoso libro su fatti di quattro secoli or sono, e di abbandonarlo lì, perché non era possibile progredire non capendo dove finissero i fatti e iniziasse la fantasia a fare da padrona.
Proponiamo tre narrazioni molto diverse (Bermani, Conti, Valeri) che tengono a bada la fiction, valorizzando al massimo fonti e documenti. E nelle quali l’intervento dell’autore, la sua interpretazione, la sua forma narrativa, la levigazione, è ben circoscritta e individuabile. Ricostruzioni, comunque.
Uno dei più grandi storici contemporanei, Renzo De Felice, era un sagace scopritore e analizzatore di documenti. Ha fatto scuola. Ma la sua prosa piatta e grigia non gli ha guadagnato lettori. Nulla riesce a trasmettere, se non la sua passione per la ricerca, per la pista da seguire. L’acribìa non basta. «Il montaggio, il taglio dei documenti, il loro accostamento» deve suggerire un’interpretazione, una lettura. Poi ci sarebbero i giornalisti che scrivono di Storia: Indro Montanelli, Gianpaolo Pansa, Bruno Vespa. Si vendono al supermercato. Si capisce, il libro di uno storico ha come interlocutore la comunità scientifica. Può essere palloso, oppure omissivo, ma non fino al punto di ledere la reputazione dell'autore. Forse inutile, ma non dannoso. Libri di storia scritti per il pubblico, invece, senza note o bibliografia, rispondono soltanto al box office. Il passaggio per l’editore è molto stretto.
Nella prefazione a Filopanti, Sandro Portelli aggiunge la condizione dell’«ascolto attento e il grande rispetto per la parola e la voce dell’altro». Per Portelli, non c’è grande differenza tra libro di storia e romanzo, «perché romanzo non è necessariamente raccontare una storia inventata: è scegliere un modo di raccontare una storia che attira l’attenzione non solo sui “fatti” ma sul linguaggio e sulla forma narrativa che questi fatti assumono nel dirli».
Ci siamo. Né abuso della Storia, né molestie ai lettori.
Le biografie firmate da Bermani e Valeri, di Filopanti e Sinigaglia, propongono identità sfaccettate, che hanno attraversato il Novecento mantenendo la propria riconoscibilità. I biografi hanno raccontato il loro corpo a corpo con la Storia, con «grande rispetto».


Fonti e documenti. Pare che Daniel Monzón, regista di Cella 211, nel rivendicare un grande lavoro di documentazione, abbia dichiarato: “Al momento di scrivere la sceneggiatura, Jorge Guerricaechevarria e io, dovevamo essere consapevoli di ciò che raccontavamo, anche per sapere fino a che punto potevamo eventualmente spingerci nel dire cose non vere”. Appunto. Tre modi per raccontare Storia. Altro che storie. Stili diversi, e pur sempre biografie. Si parla di uomini, che ben presto si svelano essere pretesti, mentre il contesto s'impone con prepotenza. Documentato.

 

NsL XV autunno 2010

Narrare Storia. Altro che storie 2
Continuando il discorso della precedente Newsletter, proponiamo altri tre libri che dalla storia sono implicati, che della storia si alimentano e alla storia rispondono.
Il delirio è cominciato quando nel demi-monde cominciò a circolare il mantra: Tutto è narrazione. Anche la Filosofia. Anche la Scienza, che per di più non è neutrale, come si sa, e quindi usurperebbe status e udienza. Figuriamoci la Storia che, secondo loro, campa di fabulazioni, accomodamenti e falsificazioni.
Tutto è narrazione si è ben presto rispecchiato in Tutto è politica. Chi la dice cotta, chi la dice cruda, e ognuno dice la sua. Tanto non si paga pegno. Ma poi arriva una tizia, del cast di Romanzo criminale - target, cult, must, e pure cool - e gli scappa detto: «Noi raccontiamo storie, mica facciamo politica». Storia da una parte, e Politica dall’altra. E siamo tornati al punto di partenza.
Una volta si diceva: i fatti separati dalle opinioni. Che era un utile criterio, prima che venisse subissato e abominato. Ora si è andati più in là. Odradek l’ha sentito alla radio un professore di scienze sociali sentenziare: «La percezione è oggettiva, la scienza è soggettiva». Dal feticismo della realtà alla realtà del feticcio, della fiction, della doxa, della manipolazione. Ora anche la fiction è diventata oggettiva. Si risponde solo al mercato, al box office. Vince chi vende, il resto è invidia.
Per essere chiari, un processo irreversibile ha investito il rapporto tra produzione e consumo della cultura, dalla letteratura, alla musica al cinema. Non si tratta di dolersene - anzi: la Cultura è nuda! - ma di cogliere come questo processo venga continuamente mistificato, soprattutto quando si pretenda di enfatizzare aspetti presuntamente positivi e progressivi, assolutizzandoli, mancando nel contempo di cogliere l'assenza di retroazione. Zitto, compra e fai la ola: pubblico sei, e pubblico morirai.
Nel mondo di acclarata complicantesi complessità diventa apotropaico e consolatorio ancorché mistificante, invitare alla scelta di qua o di là, che poi diventa un minaccioso: o con noi o contro di noi. Ne sa qualcosa il povero Dal Lago.
La narrazione fatalmente semplifica, sia togliendo, sia interpolando elementi. In Romanzo criminale ci son ben due brigatisti, un uomo e una donna, pentiti of course. Ma nella banda della Magliana, documenti alla mano, questi due non hanno mai bazzicato... Embè? Adesso ci stanno. Giudichi il pubblico... Ma sì, quelli per i quali la bomba di piazza Fontana l’hanno messa le Brigate rosse.
Non resta che tornare a lavorare sulla lettura che invece non si sottrae alla complessità, ma senza semplificare, perché sceglie o anche ignora consapevolmente. Cresce per assunzioni ed eliminazioni successive. Non a caso Qui si vende storia invita a disertare le scuole di scrittura, per tornare diligenti alle scuole di lettura. Niente compiti scritti, solo esami orali, e nessuno suggerisca.

 

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