ODRDEK EDIZIONI
COLLANA ROSSA - CULTURE SUL MARGINE COLLANA BLU - STORIA E POLITICA COLLANA VERDE - STORIA ORALE FUORILINEA COLLANA GIALLA - LA MACCINA DA PROSA AZIMUTH IDEK IDEOLOGIA E CONOSCENZA PHOTOS
HOME PINOCCHIO CATALOGO-02
   
CATALOGO
LIBRERIE
CULTURE SUL MARGINE
STORIA ORALE
IDEK
STORIA E POLITICA
AZIMUT
LA MACCHINA DA PROSA
PHOTOS
IDEOLOGIA E CONOSCENZA
GIANO
 
 
 

 

Almanacco Odradek 2007

di scritture antagoniste

a cura di Mario Lunetta, Francesco Muzzioli, Marco Palladini

304 pagine interamente a colori, euro 22,00

Testi di: Gualberto Alvino Sissi Aslan Massimiliano Borelli Tomaso Binga Silvia Boero Marcello Carlino Palmira De Angelis Claudio Del Bello Gaetano delli Santi Donato Di Stasi Giuseppe Di Giacomo Alejandro Dolina Michele Michele Fianco Forum Enrico Frattaroli Massimo Giannotta Umberto Lacatena Eugenio Lucrezi Mario Lunetta Francesco Martin Marco Martinelli Stelio Maria Martini Annamaria Mazzoni Gianmarco Mecozzi Enzo Minarelli Francesco Muzzioli Luigi Nacci Gianluca Paciucci Elio Pagliarani Marco Palladini Erminia Passannanti Cetta Petrollo Lamberto Pignotti Davide Pinardi Angelo Pizzuto Antonio Pizzuto Antonio Poce Sandro Portelli Mario Quattrucci Alessandro Raveggi Juan Carlos Rodríguez Guido Ruzzier Marcello Sambati Edoardo Sanguineti Gianni Toti Antonio Tricomi Maria Turchetto

 

Immagini di: Bruno Aller Amir Amirsoleimani Aldo Bertolini Luigi Boille Andrea Bonaventura Marie Laure Colasson Ettore Consolazione Bruno Conte Adriano Di Giacomo Baldassarre Dionisi Udo Dziersk Renato Fascetti Giancarla Frare Elisabeth Frolet Giovanni Gaggìa Salvatore Giunta Alessandro Grimaldi Carlo Lorenzetti Mario Lunetta Edolo Masci Cosetta Mastragostino Patrizia Molinari Giancarlo Montelli Manlio Monti Carlo Nangeroni Achille Pace Ruggero Passeri Achille Perilli Lamberto Pignotti Michela Pozzi Marco-Luciano Ragno Ivana Spinelli Nello Teodori Franco Troiani Carla Viparelli Paola Zampa

Dalla Premessa all’ALM 07


Ai paradossi siamo così abituati che non ci facciamo più caso. Siamo immersi nella cultura del paradosso, precipitata in una cultura della confusione dove tutto è uguale a tutto. E di paradosso in paradosso ci siamo ritrovati in un dedalo di strade senza uscita. Senza alcuna alternativa, proprio perché la cultura è stata azzerata nel vuoto della confusione universale, ossia nel provincialismo globale di una piccola borghesia egemone e altrettanto globale. […]
Nell’Italia-laboratorio di ogni trasformismo, nel laboratorio che ha anticipato tutti gli orrori – dal Duce al Cavaliere, alle ubique organizzazioni criminali, alla sinistra nazionalpopolare che si destreggia – l’editoria, per quel che resta, non è da meno: fiuta nel vento gli affari del momento, insegue i personaggi resi famosi da altri media, per bruciare in una veloce stagione emozioni prodotte per palati facili, cioè abborracciate caricature: fino all’elogio dell’antropofagia. […]
Eppure, in questa penisola di mezzo, c’è ancora un numero di scrittori scoordinati e libertini che continuano la loro ricerca. Certamente in modo eterogeneo e ciascuno per proprio conto come del resto è inevitabile nella situazione di confusione assordante che sopra si registrava. E tuttavia recando ben impresso un segno di diversità e di distanza dalle pratiche dominanti. Di essi, l’Almanacco Odradek, anche questo del 2007, ne imbarca il più possibile sulla sua zattera tra coloro che estendono il momento creativo della scrittura, che continuano a produrre linguaggi, cioè a riflettere attivamente, a fare critica militante dell’ideologia. Una zattera o una terra di nessuno in cui arrivano colpi da ogni parte, in cui non ci sono rifugi o trincee ma che è rimasta una dei pochi luoghi letterari in cui il conflitto viene percepito e affrontato senza cedere a scorciatoie vittimistiche o emotive. […]
Odradek


Immagini di: Aller Amirsoleimani Bertolini Boille Bonaventura Colasson Consolazione Conte Di Giacomo A. Dionisi Dziersk Fascetti Frare Frolet Gaggia Giunta Grimaldi Lorenzetti Lunetta Masci Mastragostino Molinari Montelli Monti Pace Passeri Perilli Pignotti Pozzi Ragno Spinelli Teodori Troiani Viparelli Zampa


Testi di: Alvino Aslan Borelli Binga Boero Carlino De Angelis Del Bello delli Santi Di Stasi Di Giacomo G. Dolina Fianco Forum Frattaroli Giannotta Lacatena Lucrezi Lunetta Martin Martinelli Martini Mazzoni Mecozzi Minarelli Muzzioli Nacci Paciucci Pagliarani Palladini Passannanti Petrollo Pignotti Pinardi Pizzuto Angelo Pizzuto Antonio Poce Portelli Quattrucci Raveggi Rodriguez Ruzzier Sambati Sanguineti Toti Tricomi Turchetto


* Parliamo non di Poesia, ma della poesia, oggi e qui. Bene. Fino ad alcuni anni fa si dibatteva, con precisione intelligente o con confusa generosità, di avanguardia, di ricerca anticonvenzionale, di alea linguistica, di autoscienza critica. Si contrapponeva tutto questo a una pratica neo-arcadica, intimistica, patetico-viscerale, neoromantica, in una parola al lirismo, male endemico della nostra tradizione poetica. Poi iniziò il culto della Madonna Pellegrina, altrimenti detta Alda Merini, che in breve annoverò schiere pressoché infinite di devoti fanatici. La povera Alda, che a piccole dosi può anche essere una simpatica signora che magari con eccessiva facilità dà sul pittoresco, si trovò gravata della tremenda responsabilità di incarnare l’Icona della Poesia Lirica Immortale: e va pur detto che, bene o male, resse al durissimo onere. Molti critici accreditati la sostennero, l’editoria commerciale imprese a commercializzare (appunto) la sua opera, falangi di lettori vi si commossero sopra. La detestata avanguardia era finalmente sgominata e distrutta: il merinismo, che è tutt’altro che una novella forma di marinismo, aveva aperto più di qualsiasi altra esperienza di poesia “eterna”, pianure sconfinate alle pulsioni del cuore e alle malizie dell’eros...[continua] (Mario Lunetta )

* Poesia con la maiuscola? No grazie. Comprendiamo che la marginalizzazione della poesia e dei poeti, la loro esclusione dal mercato e la riduzione della poesia a “pratica di vita” e a lusso esornativo (per l’autore che se la deve pagare...) possa clonare la poesia, come se fosse l’altro dal capitalismo, l’alternativa assoluta. Ma non è così: la poesia come rifugio, rifugio dell’anima, come oasi dello spirito, separata dai flussi della bruta materia, non è che un’apparenza, una blanda medicina, un sostituto o supplemento – altrettanto sacralizzato – della religione. La “Poesia con l’aureola” (malgrado il buon vecchio Baudelaire) non ha smesso di obnubilare le menti dei sedicenti Poeti e di fargli scrivere versi seriosissimi e melensi. Ma non porta a nulla, se non a un minimo (ma una quota molto bassa) di “compensazione” del narcisismo personale. Perciò c’è ancora tanto bisogno di una poesia anti-lirica! (Francesco Muzzioli)

* È il Mall, il megacentro polivalente commerciale, il luogo ovvero (come direbbe Marc Augé) il non-luogo simbolo e topico della trans-modernità. Anche il teatro, o meglio lo spettacolo scenico assomiglia oggi ad un grande magazzino, ricolmo di merce teatrica, per lo più vanesia. L’offerta teatrale quanto più appare pletorica e retorica, indiscriminata, tanto più smarrisce una sua reale necessità. Ripenso, allora, a Jerzy Grotowski, alla sua maniacale applicazione di un metodo, al suo certosino lavoro di approfondimento antropologico, alla sua ricerca di ‘sorgenti’ culturali, al suo bisogno di una urgenza del fare teatrale: “Creare come se fosse l’ultima volta, come se subito dopo si dovesse morire”. È per questa ansia di grandezza, di assoluto, di definititività che, a un certo punto, Grotowski si è ‘ucciso’ come regista, si è negato allo spettacolo. Per vivere su un piano di sperimentazione di arte-vita più elevato. La stragrande maggioranza degli ‘spettacolanti’ odierni sopravvive, invece, in uno stato zombistico. Sono morti e non lo sanno. Forse, bisogna dirglielo.(Marco Palladini)

* Viviamo felicemente l’Era dei Festival. Festival della Musica (ovviamente), del Cinema (ovviamente), e poi delle Letterature, del Teatro, della Filosofia, della Scienza. Non disperiamo: avremo presto il Festival dell’Astrofisica, della Meccanica Fine, del Nucleare, della Chimica, dell’Intelligence, dell’Adulterio, del Terrorismo. E se allestissimo anche un Festival della Politica, anche se a ben vedere la suddetta, ridotta com’è, non farebbe che replicare se stessa?
I problemi sciorinati al popolo “colto”, un po’ cerretanescamente si direbbe, in pillole, in dosi controllate onde evitare qualsiasi rischio di effetto choc: questa è la linea che da noi attraversa oggi il continente Cultura. Il modulo è quello della platea televisiva, con l’Ospite d’Onore che magari non dice nulla di significativo ma la cui presenza fisica è sufficiente a incantare gli astanti, come un tempo i grandi predicatori o i più acclamati prìncipi del foro. Tutto questo emana un certo sentore di populismo, di incanto magico da cui è escluso ogni elemento politicamente scorretto. La manifestazione è accuratamente oliata; chi gestisce l’organizzazione si preoccupa in primis di un problema di acquiescenza da parte del pubblico ...[continua] (Mario Lunetta )

 
INFO CONTATTI MAPPA
Odradek Edizioni srl - Via san Quintino 35 - Tel e Fax. 0670451413