Dopo tanti libri azzimati e seriosi pubblichiamo una chicca, di facile lettura ma del tutto affidabile, sul Giappone di fine Ottocento. Che poi si scopre non essere molto cambiato.
dalla
quarta di copertina
Un italiano residente in Giappone, tornato nella sua città natale,
si trova tra le mani un voluminoso libro della fine dell’Ottocento
che parla del viaggio di un nobile napoletano di origini abruzzesi
nella terra del Sol levante.
La lettura del libro è intensa ed entusiasmante, e dal fascino dei
luoghi da lui stesso visitati nonché dal confronto delle emozioni
provate nasce una scelta antologica che ne ripropone in modo intelligente e scorrevole i contenuti, lasciandone nel contempo inalterato l’incanto complessivo.
Il Giappone alla fine dell’800 iniziava quel processo radicale e
irreversibile di trasformazione e di occidentalizzazione che lo
avrebbe portato poi ad essere protagonista dello sviluppo tecnologico
e della modernità, sebbene permangano tuttora immutati alcuni
tratti distintivi del carattere del suo popolo che suscitano rispetto e ammirazione.
Nella seconda metà dell’Ottocento il Giappone, dopo aver rinunciato a
quella politica di isolamento che lo aveva reso inavvicinabile per più di
due secoli, si aprì gradualmente ai rapporti con le potenze occidentali e all’afflussodegli stranieri.
In quell’epoca inoltre, grazie alla realizzazione del canale di Suez, inaugurato nel 1869, si rese possibile quel giro intorno al mondo, in piroscafo e in treno, che Jules Verne avrebbe descritto nel suo celebre libro, pubblicato nel 1873.
Molti europei, quindi, vinti dal fascino di Phileas Fogg (il gentleman inglese protagonista del romanzo Il giro del mondo in 80 giorni) e dell’Oriente, si improvvisarono globe-trotters e si recarono anche in Giappone, alla scoperta di un paese per molti versi ancora misterioso e sconosciuto. Tra questi il giovane De Riseis, nobile di nascita, che vi giunse nel 1893 e che ci ha lasciato una testimonianza tra le più
vivaci e coinvolgenti del Giappone del periodo Meiji.
Paolo Augusto Niri (Chieti 1968) dal 2003 vive in Giappone, dove insegna
l’italiano alla Kyoto University of Foreign Studies e alla Osaka University of Arts.
All'editore preme sottolineare la figura del nobile Giovanni De Riseis che sul finire del 1893, appena laureatosi a Napoli in giurisprudenza - aveva solo ventuno anni - intraprende un grand tour inusuale, dagli Stati Uniti, al Giappone, alla Cina.
Il prof. Niri, che insegna in Giappone, ha riscoperto gli appunti di viaggio del proprio connazionale e conterraneo, e ne propone una scelta antologica e commentata.
Nel caso di De Riseis, i proventi delle rendite fondiarie non vengono dissolti in beni di lusso; o per lo meno, il lusso di un viaggio intorno al mondo può condensarsi in un ponderoso libro di appunti di viaggio, capace di restituire sia il Paese attraversato con tutte le sue differenze, sia l'intelligenza, la cultura e la sensibilità di chi si è messo in viaggio.
I commenti di Niri alla scelta antologica propongono quindi un curioso e attraente gioco di "riflessioni" incrociate sul Giappone da parte di due colti e curiosi giramondo.
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