Autore:
Marco Trasciani (Roma 1958), ha studiato filosofia e storia, specializzandosi in filosofia pratica. Come consulente filosofico organizza pratiche collettive, soprattutto nell’ambito della memoria storica. Ha curato riviste in campo sindacale e culturale.
Con Officine Editoriali ha pubblicato il volume Edgar Morin, Cinema e immaginario.
Con Odradek ha pubblicato il libro “Lotta senza quartiere”. I socialisti nella Resistenza a Roma, 1943-1944.
Attualmente è segretario generale dell’ANFIM.
Titolo:
UNA RESISTENZA POPOLARE. Storia di “Bandiera rossa” a Roma
Il Movimento Comunista d’Italia, una delle più originali formazioni della Resistenza nella Capitale, riuscì ad incarnare in modo espressivo ed identitario il carattere ribellistico, con tratti pre-politici, della lotta antifascista dei ceti proletari e sottoproletari delle borgate di Roma, con il concorso di numerosissimi militari di carriera e intellettuali.
Questo unicum è rappresentato nel lavoro di Marco Trasciani attraverso una ampia mole di nuova documentazione proveniente dai fondi di diversi archivi: Archivio Centrale dello Stato, Archivio di Stato di Roma, Irsifar, Anfim, Fondazione Antonio Gramsci, Museo storico della Liberazione di Roma.
Il volume individua le diverse componenti che hanno dato vita al MCd’I, partendo dalla Roma in cui comincia a delinearsi un fermento antifascista, sul finire degli anni trenta.
Attraverso l’osservazione di un soggetto politico come il MCd’I, dalla natura profondamente eterogenea, l’autore restituisce le peculiarità del movimento di resistenza in una città in cui la guerriglia urbana anti-nazista si espresse, in mancanza di grandi concentrazioni operaie, capaci di riversare la loro forza dentro lo scontro con l’occupante.
Questa lotta seppe investire il popolo delle periferie, capace di risollevarsi dalla condizione di emarginazione sociale in cui il fascismo lo aveva relegato, e di costruire un blocco sociale, con le altre figure sociali che animarono la lotta a Roma, che non aveva precedenti nella storia della città.
La costituzione e lo sviluppo delle numerose bande svela l’intreccio, a Torpignattara, al Quadraro, a Centocelle, a Pietralata, al Trionfale e in altre zone, tra lotta all’occupante e forme di controllo del territorio, in grado di produrre un rudimentale welfare, protezione sociale, sostegno reciproco, accoglienza nei confronti dei prigionieri fuggiti dalla prigionia e dei militari sbandati.
In questo modo operai, artigiani, fornaciari, pontaroli, ferrovieri, cascherini, giovani e meno giovani, spesso scarsamente alfabetizzati o autodidatti, ma anche intellettuali votatisi alla causa dei diseredati, vengono degnamente ricollocati dentro lo sforzo collettivo che nel luglio 2018 ha trovato il suo riconoscimento storico nella Medaglia d’oro al valor militare alla città di Roma conferita dal Presidente della Repubblica.
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