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Luca Leoni
LA FALANGE DI CRISTO
Per una storia dei Comitati Civici
Introduzione di Otello Lupacchini
Collana
Blu
ISBN 978-88-96487-62-4
pp. 180 € 18,00
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Il 1948 segna uno spartiacque fondamentale per la storia dell'Italia repubblicana sancendo con le elezionipolitiche del 18 aprile non soltanto una schiacciante vittoria elettorale della Democrazia Cristiana (che ottenne da sola la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento ed il 48,5% dei voti) ma il prevalere di un sistema economico, politico e valoriale (quello occidentale a guida Usa) su un altro (quello orientale a guida Urss).
I Comitati Civici fondati e organizzati da Luigi Gedda per sostenere la «crociata anticomunista» divennero il motore di una macchina propagandistica che investì con le sue parole d'ordine, i suoi slogan, il suo attivismo politico l'intero Paese divenendo quella «voce di Dio» in grado di guidare le masse italiane, appena riemerse dalle macerie materiali della guerra e da quelle morali della dittatura fascista, verso un approdonon solo conservatore ma anche, nella sua misura ideologica, «integralista».
Collocata in questa dimensione nazionale ed internazionale, la vicenda dei Comitati Civici ricostruita da Luca Leoni prende avvio da una documentazione inedita, corposa ed interna all'organizzazione di Gedda (rinvenuta nel comune di Fermo nelle Marche) e muove da un punto d'osservazione che, pur in apparenza geograficamente periferico, riesce in realtà a restituire la centralità delle grandi questioni che hanno attraversato la storia dell'Italia repubblicana: la Guerra fredda, la democrazia bloccata, la conventio ad excludendum anticomunista; la proiezione del confronto ideologico internazionale sul teatro della giovane democrazia costituzionale. |
Luca Leoni (Montegranaro 1983), dottore di Ricerca in Scienze umane, insegna italiano e storia nelle scuole secondarie del Fermano e dell'Ascolano. Attento studioso dell'età contemporanea, concentra i suoi studi sulle relazioni tra Chiesa politica e società. Coautore di Romolo Murri. L'opera di un pensatore fermano. Religione, filosofia, scienza e storia al servizio della politica, Affinità elettive 2009 e autore di Preti e politica nel Novecento. Il caso di don Aleramo Rastelli Affinità elettive 2011.
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Recensione di Armando Adolgiso su www.nybramedia.it Sez. > Cosmotaxi.
lunedì, 10 settembre 2018
La Falange di Cristo
Tra i meriti della casa editrice Odradek, c’è la pubblicazione di giovani studiosi impegnati sulla storia italiana del secolo scorso.
In tempi recenti, ad esempio, ho recensito Via Tasso di Fabio Simonetti (nato nel 1984): una cronaca di quanto avveniva in quel rerribile luogo, uno studio valoroso su di un centro nevralgico della repressione nazifascista. Altro testo: Il caso Roatta di Laura Bordoni (nata nel 1991): un’accurata ricostruzione della figura di un criminale di guerra italiano e sul perché della sua mancata punizione.
Così come un giovane è l’autore del libro di cui oggi mi occupo: La falange di Cristo Per una storia dei Comitati Civici, lo firma Luca Leoni, nato a Montegranaro (Marche) nel 1983.
Dottore di Ricerca in Scienze umane, attento studioso dell'età contemporanea, concentra i suoi studi sulle relazioni tra Chiesa, politica e società.
È coautore di Romolo Murri. L'opera di un pensatore fermano, e autore di Preti e politica nel Novecento. il caso di don Aleramo Rastelli.
La nascita dei Comitati Civici, in moltissimi Comuni italiani, nel secondo dopoguerra e il carattere della loro azione rappresenta uno dei momenti centrali della lotta contro la Sinistra intrapresa dalla parte più arretrata della nostra società di allora. Un’azione che, sia pur spentasi negli anni ‘60, ha un suono di cui ritroviamo l’eco ancora ai nostri giorni. Difatti Renzi il 20 agosto in un’’intervista a Repubblica (la trovate ripresa sul sito web del Pd ha detto “Da qui a Natale nasceranno in tutti i Comuni comitati civici contro questo governo”… niente, il suono di quel nome gli è troppo caro!).
I Comitati Civici, furono fondati e guidati da Luigi Gedda. Fu tra le 360 personalità ed intellettuali che aderirono pubblicamente al “Manifesto in difesa della razza”. Hanno provato a smentire tale cosa, ma basta leggere le parole che troverete QUI per capire il pensiero di quel tale. Che fu anche – e non deve, quindi, meravigliare – un acceso fautore di un’alleanza Dc-Msi nella seconda parte degli anni ’40.
La propaganda dei Comitati fu rozza ma proprio per questo assai efficace visto il target (diremmo oggi) cui si rivolgeva; famoso, ad esempio, lo slogan: “In cabina elettorale Dio ti vede Stalin no”
Alla propaganda democristiana, dopo Gedda, non sempre andò bene. Ecco un episodio che faccio raccontare dalla mia amica pubblicitaria Anna Maria Testa.
“Esilarante un caso nazionale di contro-campagna politica virale. Siamo nel 1963. In occasione della nuova sfida elettorale la Democrazia Cristiana tenta di far proprie le tecniche persuasive americane e chiama in Italia lo psicologo Ernest Dichter, mago delle ricerche motivazionali. Il quale fa, appunto, una ricerca e scopre una certa stanchezza nei confronti di un partito ininterrottamente al potere da quando è nato, vent’anni prima.
Così, viene prodotto un manifesto meno democristiano e più moderno del consueto: una bella ragazza vestita di bianco che evoca la pubblicità del sapone Lux. Commenta l’immagine lo slogan “La Dc ha vent’anni”. Al quale centinaia di manine clandestine, in tutta Italia, aggiungono la chiosa “è ora di fotterla”. |
A Luca Leoni (in foto) ho rivolto alcune domande.
Com’è nato questo libro? Da quale tuo particolare interesse?
Nasce da una grande ricerca iniziata con il ritrovamento casuale di un archivio appartenuto a don Aleramo Rastelli, personaggio di importanza strategica per tutta la realtà cattolica dell’Archidiocesi di Fermo nelle Marche durante gli anni della guerra fredda. “La falange di Cristo”, in realtà è il secondo di tre libri, infatti, il primo è “Preti e Politica nel Novecento. Il caso di don Aleramo Rastelli”, e il terzo è quello a cui sto lavorando. Concentro la mia attenzione sulle relazioni tra Chiesa e Società in quanto ritengo che in Italia non è possibile studiare le due realtà separatamente. Se si vuole capire veramente la storia d’Italia occorre analizzarla in tutte le sue articolazioni, compresi i patti di omertà che dall’Unità in poi, e, con una presenza maggiore dopo la seconda guerra mondiale, sono stati i veri protagonisti del quadro politico economico e sociale. La Chiesa, come istituzione ecclesiastica, è una dei protagonisti.
Perché nacquero i Comitati Civici? Perché secondo Gedda l’Azione Cattolica e la Dc non bastavano ?
Le due domande sono strettamente collegate, in quanto per il Concordato del 1929 l’Azione Cattolica non poteva fare politica, poi erano cambiate le necessità dopo il secondo conflitto. Serviva una associazione che facesse da coordinamento per tutte le altre, una associazione di quadri e di attivisti, ben preparati. Il compito era arduo: bisogna “distruggere” la propaganda comunista e vincere i comunisti sul loro stesso campo di battaglia. Vi era un grande studio dietro all’attività dei Comitati.
Quale fu la chiave emotiva prevalente nello stile di comunicazione dei Comitati?
Bisognava comunicare quel clima di guerra fredda che da un momento all’altro poteva trasformarsi in una guerra calda, caldissima.
Che cosa determinò il declino prima e la scomparsa poi dei Comitati Civici?
I Comitati iniziarono la loro lunga agonia negli anni Sessanta fino alla “scomparsa” negli anni Ottanta. Vi furono diversi motivi. Stava cambiando la società pertanto quel tipo di lotta doveva essere superata, in primis la secolarizzazione sempre più imperante imponeva il cambiamento. I Comitati andarono a scomparire in quanto venne meno l’esercito vero e proprio: i “crociati”.
Nello scenario politico dei nostri giorni sono scomparse del tutto o vi sono ancora tracce di quanto i Comitati Civici sparsero in Italia?
Le tracce sono evidenti in diverse mentalità conservatrici sia all’interno della cattolicità sia in società sul versante politico, come le questioni del voto utile e quella di crearsi sempre un nemico interno. La capacità della gerarchia ecclesiastica e dei vertici laici di esercitare un certo potere sulla società non si è modificata, poiché se è vero che le chiese si stanno svuotando in favore delle nuove cattedrali: i centri commerciali, dove andiamo ad esercitare il rito del consumismo, è altrettanto vero che l’istituzione ecclesiastica esercita, come nel passato, una grande influenza sulle istituzioni politiche. La cosa più importante è capire, come nel corso degli anni, questa influenza sia avvenuta e come si è concretizzata. Non sono assolutamente contro la fede cristiana e la Chiesa come comunità, tantoché sono un credente, ma reputo fondamentale capire cosa sia avvenuto veramente attraverso una ricerca libera e sana in quanto parecchie ricostruzioni ufficiali fanno acqua da tutte le parti. Inoltre, non bisogna aver paura di portare a conoscenza il fatto che le istituzioni ecclesiastiche si sono trovate e si trovino dietro a diversi patti di omertà. Solo una reale conoscenza dei fatti ci rende liberi di affrontare il futuro.
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Odradek
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