Dalla
quarta di copertina
Non ci sono culture superiori e culture inferiori. Dopo trecento anni di “illuminismi” più e meno illuminanti, questa consapevolezza è ormai diffusa e, per quanto a qualche aspirante padrone del mondo possa dare fastidio, è una consapevolezza che solo ad altissimi costi sociali può essere rimossa.
Ogni cultura ha le sue ragioni – la sua “intelligenza” –, perché è il risultato di strategie adottate – nella diversità dei luoghi del pianeta e delle circostanze temporali – per risolvere i propri problemi. Le forme della comunicazione ne sono l’espressione più chiara ma costituiscono altresì un terreno infido per tutti noi, impreparati ad affrontarlo – impreparati, quando non riottosi, a mettere a proprio agio l’interlocutore.
Il mondo del calcio – un ibrido, ormai, più spettacolo che sport – rappresenta un esempio particolarmente precoce di globalizzazione e, al contempo, un contesto privilegiato di analisi e di sperimentazione. Sulla base di esperienze dirette, De Feis ci guida in pratiche di comunicazione che, a cominciare dal perché, giungono a proporci anche un come.
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Guglielmo Maria De Feis (Vercelli, 1968), laureato in giurisprudenza, è stato calciatore professionista e agente di calciatori riconosciuto dalla Fédération Internationale de Football Association (FIFA). Attualmente è Direttore Sportivo e insegna “Cultural Intelligence” presso il Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) a Coverciano. |