In
questi ultimi tempi, forse come reazione alla crescente invadenza
della Chiesa cattolica nelle vicende italiane, sono uscite
sempre più frequentemente opere, spesso pregevoli,
di critica del cattolicesimo.
Particolarità del presente volume è la scelta
di far parlare i testi, di far scaturire la critica della
dottrina cattolica dalla esposizione che ne fanno i papi stessi,
i concili, i dottori della Chiesa, i manuali cattolici, più
che dai commenti distaccati e concisi con cui li introduce
o li illustra l’autore.
I passi della Bibbia, di bolle ed encicliche, di canoni dei
concili, di brani dei dottori della Chiesa occupano la gran
parte del testo, arricchito da un indice dei nomi e da un
sommario che rendono molto agevole la ricerca dei passi citati,
per argomento e per autore.
Dalla
quarta di copertina
L'infallibilità è il problema. Non
soltanto per la Chiesa. Un'istituzione bimillenaria, carica
di prescrizioni assolute e astoriche riguardanti la vita di
ciascuna persona, confligge con la modernità e con
l’evolversi delle relazioni umane. Specialmente da quando
fece dell'infallibilità un dogma. Mossa audace, certamente.
Ma alla fin fine autolesionista. Promosse infatti come "infallibili"
non solo la Bibbia (dettata da dio in persona) e i concili
ecumenici, ma tutti i papi. Ognuno, singolarmente inteso,
qualsiasi cosa abbia detto. Papi che hanno legittimato la
schiavitù e la guerra, la tortura e la pena di morte,
l'antisemitismo e l'omofobia, la subordinazione delle donne,
la repressione della sessualità, le diseguaglianze
sociali e la religione di stato, passando per l’Inquisizione
e la caccia alle streghe. Infallibilmente.
Ma queste “verità” tutte egualmente "infallibili"
sono spesso palesemente in contrasto fra loro. Insostenibili.
E tradiscono inoltre lo scarto insanabile, non tanto tra dottrina
cattolica e comportamenti di chi la pratica, quanto fra quel
che si intende per “valori morali” (giustizia,
amore, rispetto della vita, eguaglianza), e la dottrina cattolica
come realmente è.
Un lungo ragionamento, quello dell'autore, che si sviluppa
facendo parlare i testi, facendo emergere la critica del cattolicesimo
dall’esposizione che ne fanno i suoi stessi rappresentanti
e componendo un esteso ipertesto in cui entrare dove si vuole
per costruire un proprio breviario, un contrappunto non occasionale
di un punto di vista laico e moderno, quanto mai utile per
contrastare l’offensiva confessionale in atto.»
WALTER
PERUZZI (Verona 1937) docente, organizzatore politico-culturale,
direttore di “Guerre&Pace”. È autore
di numerosi articoli e saggi su varie riviste (“Adesso”,
“Riforma della scuola” ecc.), alcune delle quali
da lui fondate o dirette (“Bollettino del Centro d'Informazione”;
“Lavoro Politico”; “Marx 101”) e di
inchieste sociologiche fra cui l'Atlante delle migrazioni,
2000 e 2004; L'arcipelagodelle
migrazioni, 2006.
Lanfranco Palazzolo di Radio Radicale ha intervistato Walter Peruzzi su Cattolicesimo reale. L'intervista si può ascoltare qui.
All'indirizzo
http://www.cattolicesimo-reale.it
è
attivo un blog per discussioni e notizie sul libro
di Walter Peruzzi.
Sommarietto
del blog
Gli Ayatollah iraniani e la Chiesa di Lepanto
Scherza coi santi
Un cattolicesimo altro è possibile?
Minareti.
Far parlare i testi. Recensione di Gabriella
Lavina
Alle radici dell'omofobia
Della morale cattolica secondo ser Benedetto
Il "patto" di Viterbo
Caritas in veritate ovvero Senza Vangelo
niente sviluppo
Opporsi al Vaticano non è un optional
Chiesa, Englaro e Berlusconi
Infallibile, o quasi... , recensione di Davide
Pinardi
La teocrazia "laica" di Benedetto XVI
Una Chiesa fuori della storia
Su "Famigia cristiana" e "Nigrizia"
Recensione su Adista n. 43
La Chiesa? Da sempre contraria allo stato etico
Il viaggio di Benedetto
Due note di Walter Peruzzi.
La recensione di Enzo Mazzi su il
manifesto.
La recensione di Maria Turchetto
sul sito UAAR.
Una religione anacronistica e immorale. Postfazione
non contenuta nel libro.
Una discussione sull'infallibilità.
|
«Sono
davvero contento di poter presentare ai lettori di fisicamente
questo libro che è un vero studio serio ed articolato
che spazia in ogni questione che noi ordinariamente dibattiamo
ma senza quella base culturale ed informata che questo libro
ci offre.
E' uno degli studi più seri e completi della Chiesa
che sia stato fatto in Italia dopo Ernesto Rossi.
Leggerlo arricchirà moltissimo tutti coloro che in
questa Chiesa vedono un cancro che continua ad esistere con
tanta protervia in Italia perché, dalle parti nostre,
non abbiamo goduto delle gioie della Rivoluzione Francese.»
Roberto Renzetti
su www.fisicamente.net
altre
recensioni
Enrico
Galavotti su Homolaicus (vedi)
Maria Turchetto
sul sito UAAR (vedi)
Enzo Mazzi su
il manifesto, sabato 7 marzo, p. 13 (vedi)
Marco
Zerbino su ADISTA n. 43 del 25 aprile.
(vedi)
Marcello
Vigli su Italia laica (vedi)
Davide
Pinardi su
Riforma n. 21 del 29 maggio (vedi)
Adriano
Petta su La Rinascita della sinistra di giovedì
14 maggio.
Cathia
dell'Uaar Venezia con un puntuale resoconto sul sito.
Enrico
Guarneri su Cassandra
n. 27
Gordon
Poole su “Guida
ai libri” – mensile di cultura dell’editrice
Guida
Gabriella
Lavina
su il Tetto, n. 272-73, luglio-ott. 2009 (sta
sul blog)
Sostiene
Odradek...
Intervento dell'editore alla presentazione di venerdì
13 marzo alla libreria Odradek di Roma con Walter Peruzzi,
Mario Alighiero Manacorda e Raniero La Valle.
Questa di oggi alla libreria Odradek di Roma è
la n-sima presentazione-dibattito del libro di Walter
Peruzzi, la prima essendo stata quella alla libreria
Odradek di Milano.
E altre se ne annunciano. Fatto sta che sono gruppi
e associazioni che le sollecitano, e che i presentatori
non rischiano certo di esaurirne la vena.
La mole del libro, e della sua documentazione, d’altra
parte, impediscono giudizi sommari sia del libro, sia
del suo oggetto.
Peremettetemi di fare due osservazioni riguardo alle
reazioni che il libro ha suscitato.
Per la prima, occorre notare che le reazioni
di parte laica e addirittura anticlericale non
sono da tifo da stadio, anzi, l’accoglienza è
fervida, composta, così che si può sostenere
che i duemila anni di storia, l’evoluzione di
una istituzione millenaria appunto, inducono al distacco
e alla riflessione; mentre le prime reazioni di
parte cattolica, sia pure di esponenti di una chiesa
critica, di una chiesa “altra”, sono attente
a rilevare nel testo, come occasioni di speranza, i
momenti di discontinuità: tra tutti, il Concilio
Vaticano II.
La seconda osservazione è che, comunque,
mentre il libro non è italocentrico, purtroppo
le reazioni rischiano di risentire del momento storico
e della situazione politica italiana, stante la ripresa
virulenta dell’ingerenza vaticana, dopo la lunga
parentesi rappresentata dal pontificato di Wojtila.
Se l’oggetto è uno, i temi sono tanti e
continuamente intrecciati. Se la tesi è precostituita,
se l’autore è prevenuto, la ricchezza della
documentazione, l’intrecciarsi dei temi, appunto,
garantiscono nei confronti dell’unilateralità
e assicurano una restituzione complessiva dell’oggetto.
Mi spiego: Odradek ha pubblicato una Storia del
dissenso sovietico di uno storico dell’Europa
orientale, Marco Clementi, che fin dalle prime pagine
tradisce una evidente simpatia per quel fenomeno. Ebbene,
anche in questo caso, la mole della documentazione assicura
la restituzione non unilaterale e comunque attendibile
di un pezzo di storia, non solo russa – al punto
che per lo meno l'editore ha potuto addirittura meglio
considerare, se non apprezzare, l’operato del
Pcus...
D’altra parte questo di Peruzzi è un libro
difficile da metabolizzare in poco tempo…
Ma è un libro aperto e amichevole per i suoi
lettori, in cui cioè l’architettura non
è vincolante perché l’impianto non
è deduttivo, perché permette di entrarvi,
e ritornarvi, da molte parti, grazie a numerosi apparati
e a un generoso Indice analitico.
Credo anzi che possa essere un livre de chevet,
un libro di consultazione; non un libro di storia, ma
un libro in cui cercare gli antecedenti e le modificazioni
di ciascuno di quegli impedimenti, di quegli impacci
che hanno limitato e limitano non solo la libertà
del cittadino ormai laico, ma anche quella del credente,
o per lo meno di quei credenti che considerano la fede
non un limite ma una risorsa per lo
sviluppo della persona.
Come editore spero proprio che qualcuno se ne accorga.
Laici e credenti uniti nella lotta, non dico
per la verità, ma per una maggiore comprensione,
per la possibilità di dialogo: nel pubblico,
nella politica, nel sociale, nel dibattito culturale,
nella ricostruzione scientifica.
|
PRESENTAZIONI
PRESENTAZIONI
fatte
Venerdì
6 novembre ore 21:00 a
Bergamo presso Il
Caffè Letterario di via s. Bernardino
53, su iniziativa del Circolo Uaar, presentazione
del libro “Il cattolicesimo reale” di
Walter Peruzzi. Filippo D'Ambrogi,
dell'Uaar, ne parlerà con l’autore.
Martedì
15 settembre
ore 18:30 a Cosenza,
libreria Ubik, via Galliano 4, con Francesco
Saccomanno UAAR
e Franco Jachetta.
Mercoledì 16 settembre
ore 18:30 a Gallico (Reggio
Calabria), Csoa La Cartella, con Peppe Marra
e Franco Jachetta.
Mercoledì
23 Settembre ore 17:30 a Mestre,
al primo piano del Centro Culturale Candiani,
con Maria Turchetto direttore
editoriale de L'Ateo, bimestrale dell'UAAR.
Martedì
29 settembre ore 21,
a Torino, Centro sociale
di via Lequio 36: "Come l'imperatore è
diventato papa", incontro con Walter Peruzzi.
Introdurrà il “Gruppo Ricerca”
della comunità cristiana di base di Pinerolo
Mercoledì 30 settembre
ore 18, a Torino,
salla della Chiesa valdese di c.so Vittorio
Emanuele II 23, presentazione de “Il cattolicesimo
reale” di Walter Peruzzi. Enrico
Peyretti ne discute con l’autore.
Venerdì
2 ottobre ore 18:00
a Verona Libreria
Gheduzzi-Giubbe Rosse, corso s. Anastasia 7,
presentazione del libro Il cattolicesimo
reale con l’intervento dell’autore.
Introduce Silvio Manzati
dell'Uaar.
Lunedì,
10 agosto ore 19.00 a
Savona Festa provinciale
di Liberazione lungomare di Zinola si discute
su Cattolicesimo e laicità dello
Stato. Intervengono: Walter
Peruzzi, autore del libro “Il cattolicesimo
reale” (Roma, Odradek, 2009), Gianluca
Paciucci, redattore della rivista “Guerre
& Pace. Modera: Giuseppe
“Pino” Leonardi, Circolo Togliatti
di Legino-Zinola.
Mercoledì
20 maggio, ore 17,30,
a Firenze
Per contrastare l’offensiva confessionale in
atto
Il Laboratorio per la laicità promuove
presso il Circolo di Azione gay e lesbica, Via Pisana
32 rosso, la presentazione del libro di Walter Peruzzi,
Il cattolicesimo reale. Interverranno con l’autore:
Francesca
Cavarocchi,
Azione Gay e Lesbica
Enzo Mazzi, della Comunità
dell’Isolotto
Dorotea Müller,
pastora valdese.
Coordina:
Salvatore Tassinari,
Comitato per la difesa della costituzione
Giovedì 21 maggio,
ore 17,30, a Lucca
Presso il Circolo Arci Il lampadiere, via
dei Fossi 20
Presentazione del libro di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo
reale.
Lanfranco Binni ne parlerà
con l’autore.
Lunedì 25 maggio,
ore 21, a Milano
Presso il Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa,
v.le Monza 255 (M1 Precotto),
Simone Lanza discuterà
e approfondirà con l’autore alcuni temi
del recente libro di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo
reale
Martedì 26 maggio, ore 19,
a Treviso
presso il Centro Biblioteche Lovat, Via Newton
13 - Villorba Treviso. Presentazione del libro di
Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale. Interviene
l’autore. Introduce Lodovico
Mazzeri, presidente del Circolo B. Russell
di Treviso.
Mercoledì
13 maggio, ore 17:30,
a BOLOGNA,
libreria “Modo infoshop”, via Mascarella
24/B
partecipano: Walter Peruzzi
con Maria Turchetto,
Università di Venezia
Martedì
21 aprile 2009 ore 18:00,
a NAPOLI,
libreria Guida, Port'Alba, presentano
Pasquale Colella
e Aldo Masullo,
modera Gordon Poole.
Martedì
7 aprile 2009 ore 17:30,
a VENEZIA,
presso Scoleta Calegheri,
presentazione del libro di Walter
Peruzzi Il cattolicesimo reale
con la partecipazione dell’autore. Introduce
Flavio Franceschet,
interviene Giovanni
Benzoni. A cura del Gruppo di
Lavoro della Biblioteca di San Tomà.
Venerdì
13 marzo 2009 ore 18,
a ROMA,
libreria Odradek, via
dei Banchi vecchi 57,
Presentazione del libro Il
cattolicesimo reale di Walter
Peruzzi. Con l’Autore ne discuteranno
Raniero La Valle e
Mario Alighiero Manacorda
Venerdì
27 febbraio 2009 ore 21:30,
a PISA,
presso Rebeldìa,
via Cesare Battisti 51, Giuseppe
Marcocci, storico presso la Scuola Normale
e Francesco Mores, storico
presso la Scuola Normale, presenteranno il
libro assieme a Walter
Peruzzi.
Sabato
28 febbraio 2009, ore 17:00 a
Verona
il circolo UAAR
organizza in sala Lucchi una conferenza del
prof. Walter
Peruzzi sul
Cattolicesimo reale.
Sabato
31 gennaio 2009 ore 17:00,
Ventimiglia,
presso il Circolo “Pier Paolo Pasolini”,
via Cavour 65,
il prof. Gianluca Paciucci (redazione
di “Guerre&Pace”) intervisterà
Walter Peruzzi.
Giovedì 5 febbraio
2009 ore 21:00, a Genova
presso il Circolo ARCI Zenzero, via Torti, 35 (quartiere
San Fruttuoso) Peppino Coscione,
coordinatore della Comunità cristiana di base
di Oregina (Genova), presenterà Il
cattolicesimo reale. Saranno presenti l'autore
e esponenti dell'U.A.A.R.
di Genova.
Venerdì 6 febbraio
2009 ore 18.00, a Savona,
presso la Libreria UBIK, Corso Italia 116 R, Mimmo
Lombezzi, giornalista Mediaset, intervisterà
Walter Peruzzi.
Giovedì
11 dicembre, alle ore 18, presso
la libreria Odradek di Milano, Carlo
Oliva e Walter G. Pozzi
presentano Il
cattolicesimo reale di Walter
Peruzzi (Odradek edizioni) e ne discutono
con l'autore.
|
la
prima recensione
Le
due Italie sul fronte della laicità
Tuttolibri, La Stampa, sabato 13 dicembre 2008
A confronto la dottrina della Chiesa cattolica e il pensiero
dell’Umanesimo, fondamento del «moderno»
ANGELO D'ORSI
L'ingombrante figura di Benedetto XVI, che nutre palesi nostalgie
per il passato, e le continue intromissioni della Chiesa cattolica
nel dibattito politico, ha acuito lo scontro fra le due Italie:
una delle tante manifestazioni del «paese diviso».
Pur riconoscendo al ruolo della Chiesa il posto che le compete,
non ho dubbi nell'esprimere un giudizio recisamente negativo
sul suo crescente interventismo e sul condizionamento che
le gerarchie religiose esercitano sulla classe politica e
sulle istituzioni, tenendole sotto scacco. E forse è
troppo facile cavarsela distinguendo una teoria buona da una
prassi cattiva. Ossia sono le applicazioni dei precetti religiosi
che sono state talora negative; i precetti, in sé,
sono buoni.
Per dimostrare precisamente il contrario, un militante laicista
e pacifista, Walter Peruzzi, ha compilato una selezione di
brani della Bibbia, di Encicliche, di altri testi per mostrare
come appunto il difetto sia nella dottrina stessa. E che la
religione cattolica (l'autore non entra nel merito del pensiero
di Gesù) si fonda su presupposti reazionari, antiumanistici
e antimoderni. Anche se il metodo seguito è discutibile,
e il rischio è quello di decontestualizzare, spezzettando
documenti che andrebbero visti nella loro unitarietà,
il repertorio - Il cattolicesimo reale (Odradek, pp. 524,
€ 32) - è impressionante, e può servire
per capire meglio certi atteggiamenti odierni che ci paiono
non solo inaccettabili moralmente, ma anche inspiegabili sul
piano civile.
Per esempio in fatto di condanna di una sessualità
libera, o della procreazione responsabile, di omofobia (ma
anche di disprezzo per la donna), di persecuzione dell'eterodossia,
di legittimazione della guerra, di ostracismo o di ripudio
di istanze sociali e politiche volte a realizzare una maggiore
uguaglianza (si è giunti a teorizzare la schiavitù!),
di inestinte tentazioni antigiudaiche. Insomma, un libro che
farà arrabbiare i cattolici fedeli alla Cei e al pontefice,
inquieterà quelli aperti al dubbio, e fornirà
armi ai non cattolici, insofferenti del presenzialismo delle
gerarchie e di tante sentenze in fatto di morale e di politica
che da esse ci giungono, opportunamente mediatizzate da una
stampa corriva ad ogni autorità.
Altra è la via scelta da Michele Ciliberto, autorevole
studioso di Umanesimo e Rinascimento, il quale, con l'aiuto
di Olivia Catanorchi e Francesca Dell'Omodarme, ha realizzato
una diversa antologia - Biblioteca laica (Laterza, pp. XII-595,
€ 28) - che pone al centro proprio l'Umanesimo, fondamento
di una moderna cultura. Nel libro, molto accurato, quasi didascalico,
la laicità è vista come concezione che si configura
a partire dal XIV secolo, e ne viene seguito il tragitto:
che è tematico, il che aiuta il lettore, anche se rischia
di essere un po' fuorviante.
Ci imbattiamo in nomi come Bruno e Galilei, Machiavelli e
Guicciardini, Campanella e Beccaria, Leopardi e Cattaneo,
che con Cavour chiude la serie (il curatore incorre in un
curioso lapsus asserendo che l'ultimo è Silvio Spaventa,
con un discorso del 1861; Spaventa compare, con un testo del
1886,ma nel mezzo del libro!)… Uomini che ci hanno lasciato
un thesaurus sull'uso della ragione fuori da ogni dogmatismo,
sulla libertà di ricerca, sulla responsabilità
dell'individuo. Soprattutto, la laicità significa assunzione
del senso del limite, coscienza della finitezza, che non significa
rinuncia all'azione, ma ne è stimolo. Ciliberto ci
invita, giustamente, a meditare sull'importanza di questa
tradizione, che, aggiungo, è quanto di meglio si sia
prodotto nella nostra cultura.
Oggi clericali d'ogni fede, laici devoti, neocons e teodem
ci vogliono convincere che la religione è parte irrinunciabile
della sfera pubblica e che i suoi rappresentanti hanno il
dovere di influenzare leggi e azione politica, cultura e ricerca,
sulla base di un principio d'autorità che credevamo
appunto sconfitto dalla nobilissima tradizione laico-razionalista.
A costoro, non rimane che citare Giordano Bruno, che scriveva
nel 1588: «È iniquo accettare una opinione in
ossequio ad altri, è degno di servi e di mercenari,
nonché contrario al valore della libertà umana,
sottostare e inchinarsi a qualche autorità»;
e aggiungeva: «Io … ho ricevuto da Dio …
gli occhi del senso e dell'intelligenza… E se lo splendore
della luce mi ha conferito qualche autorità perché
mai dovrei asservire e immiserire… l'indole del mio
ingegno?». Sappiamo come rispose l'autorità:
col rogo.
Nella speranza che l'età dei roghi sia cessata per
sempre, i credenti dovrebbero spiegarci perché dovremmo
rinunciare a ragionare con la nostra testa, per seguire i
dettami dell'autorità di un papa, o di un imam,o di
un rabbino. La laicità è cultura di libertà
della ragione. E l'Italia - la stessa che ospita il papato
-, ne è stata faro. Forse, davvero, la scelta fra le
due Italie è la prima che un cittadino oggi, come ai
tempi di Bruno, deve compiere.
Cesare
Pianciola
Laicità Trimestrale del Comitato
torinese per la Laicità della scuola
n. 1 - marzo 2009
L'autore, direttore del bimestrale «Guerre&Pace»,
ha raccolto in oltre 500 fittissime pagine una imponente documentazione
dottrinale e storica sulle posizioni della Chiesa cattolica
circa la schiavitù, la questione sociale, la subordinazione
delle donne, la caccia alle streghe, la repressione della
sessualità, l'antisemitismo, l'omofobia, la guerra,
la pena di morte, il rapporto tra Stato e Chiesa, facendo
parlare i testi e ispirandosi a quanto scrisse Ernesto Rossi
introducendo Il Sillabo e dopo: un libro anticlericale scritto
direttamente dai pontefici romani. Il «cattolicesimo
reale» del titolo si riferisce a quello depositato nella
tradizione e rappresentato dalla dottrina ufficiale della
gerarchia, una dottrina che secondo Peruzzi, nonostante gli
aggiornamenti e i maquillage, è mistificatorio cercare
di conciliare con i moderni ideali di eguaglianza, libertà,
diritti e democrazia. Un'ampia appendice riguarda l'infallibilità
e altre questioni dogmatiche connesse alle scelte tematiche
del volume.
Carlo
Oliva, a Radiopopolare
[a
proposito del recente scambio di cortesie tra l'onorevole
Fini, Presidente della Camera dei deputati, e l' “Osservatore
romano”.] Sembra infatti che al Fini, che, s'era permesso
di osservare, in non so quale circostanza, che tra quanti
cercarono di contrastare le infauste leggi razziali non vi
fu certo la chiesa cattolica “salvo talune luminose
eccezioni”, l'organo ufficiale della Santa Sede abbia
replicato, in un corsivo autorevolmente anonimo, che sorprendeva
e amareggiava il fatto che “uno degli eredi politici
del fascismo – che dell'infamia delle leggi razziali
fu unico responsabile e dal quale da tempo egli vuole lodevolmente
prendere le distanze – chiami ora in causa la Chiesa
cattolica” dimostrando con ciò “approssimazione
storica e meschino opportunismo politico”. Al che il
Presidente, che a simili inviti a ritornare – per così
dire – nelle fogne fasciste non era più avvezzo
nemmeno nei rapporti con l'estrema sinistra, ha ribattuto
che “opportunismo sarebbe stato far finta di nulla di
fronte a una questione storica più volte discussa in
ambienti vaticani”, una sorta di “Beccati questa”
che sulla bocca del titolare di un'alta carica dello stato
nel nostro paese non si sentiva, più o meno, da un
secolo e mezzo. E ammetterete che un simile scambio di accuse
di opportunismo tra il portavoce di una organizzazione che
in materia non ha mai avuto rivali e colui che, pur di cogliere
l'opportunità di andare al governo, non esitò
a buttare a mare nello spazio di un paio di pomeriggi la propria
eredità ideologica e storica ricorda molto da vicino
la massima da cui siamo partiti, anche se naturalmente è
difficile dire chi, nella circostanza, rivesta il ruolo dell'asino
e chi quello del cavallo.. . chiesa cattolica e centrodestra
non hanno interesse, oggi come ieri, a farsi il viso dell'arme
ed è probabile che Fini, incontrando monsignor Fisichella,
cappellano di Montecitorio, prima della messa natalizia per
i deputati, oltre a negare che ci fosse “alcun disegno
politico” nelle sue parole, abbia promesso di non farlo
più. Peccato, naturalmente, perché non sul fatto
che quelle affermazioni, quali che fossero le sue intenzioni
nel pronunciarle, un certo loro solido fondamento lo abbiano
non ci piove davvero. Probabilmente il leader di AN, da bravo
ex fascista riciclato, voleva semplicemente allargare la sfera
delle responsabilità dell'obbrobrio razzista oltre
la propria parte politica, ma che la chiesa, in quella triste
circostanza, non abbia fatto moltissimo non si può
seriamente mettere in dubbio. Anche a prescindere dalle affermazioni
dei singoli, come quel padre Agostino Gemelli che ci ricordava
l'Accame domenica scorsa, per cui la messa al bando degli
ebrei si poteva commentare osservando che “tragica,
senza dubbio e dolorosa” era “la situazione di
coloro che non possono far parte, e per il loro sangue e per
la loro religione, di questa magnifica patria”, nel
che ravvisava l'avverarsi di “quella terribile sentenza
che il popolo deicida ha chiesto su di sé”, non
è tanto facile trovare delle prese di posizione ufficiali
della chiesa in materia. L'ambasciatore italiano presso la
Santa Sede, si sa, poteva tranquillizzare il governo fascista
con un telespresso in cui si leggeva che “le recenti
deliberazioni del Gran Consiglio in tema di difesa della razza
non hanno trovato in complesso in Vaticano sfavorevoli accoglienze”
e l'unica critica reperibile sull' “Osservatore romano”
fu quella per cui la condanna di “ogni e qualsiasi matrimonio
tra cittadini italiani di razza ariana e persone appartenenti
ad altre razze” doveva essere considerata in contrasto
con la vigente legge canonica. Il Santo Uffizio aveva condannato
l'antisemitismo nel 1928, ma la “Civiltà cattolica”
aveva limitato il pronunciamento, che pure sarebbe stato ribadito
da Pio XI dieci anni più tardi, ribadendo il permanere
del “pericolo giudaico” e vantando a proprio merito
“l'averlo sempre denunciato”. Quanto a Pio XII,
è noto come abbia deciso di non pubblicare l'enciclica
antinazista che il suo predecessore aveva lasciato incompiuta,
un documento in cui, comunque, si poteva ancora leggere che
“l'alta dignità che la Chiesa ha sempre riconosciuto
alla missione storica del popolo ebraico ... non la rende
tuttavia cieca sui pericoli spirituali che possono correre
le anime in contatto con gli ebrei” e si metteva “in
guardia” contro “i troppo facili rapporti con
la comunità ebraica”. Sono tutte verità,
queste, ormai largamente note, ma chiunque voglia approfondire
il tema ha oggi a disposizione la vasta raccolta di testi
commentati da Walter Peruzzi nel suo Il cattolicesimo
reale, uscito di recente per i tipi della Odradek edizioni.
[Del volume di Walter Peruzzi si confronti, per il nostro
problema, la sezione “L'antisemitismo”, pagg.
272-304.] Vi troverà ampiamente documentata, tra l'altro,
l'evoluzione del concetto chiesastico di “popolo deicida”,
su cui si sono fondati tutti i pronunciamenti antisemiti almeno
fino al XIX secolo. Ahimè. Sull'ebraismo non pesa più
(forse) l'accusa di deicidio, ma l'ombra lunga dell'antisemitismo
cattolico aduggia ancora la nostra cultura. È per questo
che neanche agli amici è lecito farvi riferimento,
pur nei modi discreti e prudenti usati dall'incauto Fini.
È una questione di consapevolezza negata o, se preferite,
di coda di paglia. L'asino sa benissimo di essere un somaro
e non gradisce che glielo si ricordi. Non gli interessa la
verità, quando se ne informa lo fa solo per celia e,
comunque, non sta mai ad ascoltare la risposta.
Carlo Oliva,
Radiopopolare, la Caccia del 21 dicembre.
________________
SOMMARIO
Presentazione
Avvertenza e ringraziamenti
I PARTE - LA RELIGIONE DELL’UGUAGLIANZA
I. LA SCHIAVITÙ
1. La schiavitù è legittimata da Dio –
1.1 Presso gli ebrei. Non desiderare lo schiavo d’altri
– 1.2 Presso i cristiani. Schiavi, obbedite ai vostri
padroni – 2. Chiesa e schiavitù nell’alto
Medioevo 2.1 La Patristica fino ad Agostino – 2.2 Divieti
e anatemi a tutela della schiavitù – 2.3 La schiavitù
come castigo contro il concubinaggio del clero – 3.
L’istituto della schiavitù fino all’età
moderna 3.1 Il pensiero di Tommaso d’Aquino e altre
dottrine a favore della schiavitù – 3.2 I papi.
Legittimazione e pratica della schiavitù – 4.
Condanne e giustificazioni da Gregorio XVI al Vaticano II
– 4.1 La prima condanna generale della schiavitù
– 4.2 Pio IX torna a difendere la schiavitù –
4.3 Leone XIII fa il punto – 4.4 La condanna del Vaticano
II – Note
II. LA QUESTIONE SOCIALE
1. Fra elogio delle disuguaglianze e comunismo d’amore
– 2. Il solidarismo interclassista – 2.1. Le contraddizioni
della patristica – 2.2 Oratores, bellatores, laboratores
– 3. La moderna dottrina sociale cristiana – 3.1
Pio IX. Poverelli e persone di basso stato non violino i beni
altrui – 3.2 Leone XIII. La cupidigia dei poveri attenta
ai diritti dei ricchi – 3.3 Esempi e raccomandazioni
di Leone XIII agli sventurati – 3.4 Leone XIII. L’enciclica
della “svolta” – 3.5 Il “Sillabo sociale”
di Pio X – 3.6 Benedetto XV contro il miraggio della
felicità terrena –3.7 Pio XI. Non tassare la
proprietà – 3.8 Pio XI e Pio XII. I ricchi dispensatori
dei beni di Dio – 3.9 Giovanni Paolo II. Vi raccomando
la proprietà, anche se forse… – Note
III. LE DONNE
1. Parola di Dio: “Egli ti dominerà” –
1.1 Nell’ordine della creazione primo fu il maschio
– 1.2 Prima fu la femmina, nell’ordine del peccato
– 2. La Chiesa. Venti secoli contro le donne –
2.1 I Padri: la “testa” e il “corpo”
– 2.2 L’inferiorità delle donne da Tommaso
d’Aquino a Urbano VIII 2.3 Donne, siate sottomesse ai
vostri mariti – 2.4 La verginità vi farà
libere? – 3. Chi dice donna dice danno – 3.1.
Tu sei la porta del diavolo – 3.2 Da donne a streghe
il passo è breve – 3.3 “La donna deve essere
nascosta con ogni cura” – 4. La Chiesa e le donne
nel XX secolo – 4.1 Da Leone XIII a Pio XII. Il marito
“principe della famiglia” – 4.2 Soffia un
vento nuovo? – 5. La donna stia lontana dai santi altari
– Note
IV. LA DEMOCRAZIA
1. Dio non volle la democrazia ma il regno – 2. Il potere
non viene dal popolo ma da Dio – 2.1 Fra condanna e
“sdoganamento” della democrazia – 2.2 Chiesa
e democrazia oggi
V. CHIESA E STATO. IL SOLE E LA LUNA
1. Il modello è l’antico Israele – 2. Il
clero è più altolocato del re – 3. L’alleanza
tra trono e altare 4. Il sogno teocratico da Leone XIII ai
tre Pii – 4.1 Dio volle due poteri – 4.2 I tre
Pii. La Chiesa deve dominare il mondo – 5. La teocrazia
nel XXI secolo – 5.1 Le aperture di Giovanni XXIII –
5.2 Giovanni Paolo II e l’esempio di Carlo Magno –
5.3 La “sana” laicità di Benedetto XVI
– Note
II PARTE - LA RELIGIONE DELLA GIOIA
1. Sessualità e repressione nei due Testamenti –
1.1 Il feroce Jahvé – 1.2 Eunuchi per il regno
dei cieli – 2. “Non c’è piacere senza
peccato” – 2.1 Pessimismo sessuale e verginità
di Maria – 2.2 La crociata contro il piacere –
2.3 I tempi proibiti – 2.4 La morale dell’elefante
– 2.5 Fra repressione e sublimazione – 3.“Crescete
e moltiplicatevi” – 3.1 Ma perché sposarsi?
– 3.2 L’adulterio e l’incesto – 3.3
Impotenza e nullità – 4. “Si aliquis”
– 4.1 La contraccezione è omicidio come l’aborto
– 4.2 I metodi “naturali” ieri e oggi –
4.3 Aborto mai. Meglio uccidere la madre – 4.4 Ma c’è
aborto fin dal concepimento? Ieri no, oggi sì –
4.5 No anche alla fecondazione artificiale – 5. “La
cosa migliore è non toccare donna” – 5.1
La verginità è preferibile al matrimonio –
5.2 Chi si consacra a Dio si spogli del corpo – Note
III PARTE - LA RELIGIONE DELL’AMORE E DELLA VITA
I. LE MOLTE INQUISIZIONI
1. Parola del Signore: “Uccidete chi adora altri dei”
– 1.1 L’ira del Dio di Israele – 1.2 Guai
a rinnegare il nostro padrone e signore Gesù –
2. Da perseguitati a persecutori – 2.1 Le contraddizioni
dei primi secoli cristiani – 2.2 Inizia la persecuzione
per ragioni di fede – 3. Ad abolendam. L’Inquisizione
medioevale – 3.0 Una digressione opportuna – 3.1
L’adversio debita – 3.2 Uccidere gli eretici è
giusto – 3.3 La codificazione del processo inquisitorio
– 3.4 Resistenze all’Inquisizione – 4. L’Inquisizione
moderna – 4.1 L’Inquisizione romana – 4.2
La terra è ferma, il sole gira. A sbagliare fu Galilei
– 4.3 Gli ultimi fuochi dell’Inquisizione –
5. Dopo l’Inquisizione. L’intolleranza continua
– 5.1 La libertà di coscienza è delirio
– 5.2 Contrordine fratelli... – 5.3 … ma
non troppo – Nota
II. LA CACCIA ALLE STREGHE
1. Ma le streghe esistono? – 2. Innocenzo VIII e il
Malleus maleficarum – 3. Tre secoli di bolle e di stragi
Nota
III. L’ANTISEMITISMO
1. La condanna del popolo “deicida” – 2.
Medioevo. Fra tolleranza e repressione – 2.1 Oremus
et pro perfidis judeis – 2.2 “Condannati a perpetua
schiavitù” – 3. L’antisemitismo nel
basso Medioevo e nell’età moderna – 3.1
I prodromi della ghettizzazione – 3.2 Persecuzioni ed
espulsioni – 3.3 I rigori della Controriforma –
3.4 L’antisemitismo di un papa “illuminato”
– 3.5 Pio VI. L’Editto sugli ebrei – 4.
Dal XIX al XX secolo. L’ebreo è sempre ebreo
– 4.1 Gregorio XVI e Pio IX contro la “nazione
deicida” – 4.2 L’antisemitismo di matrice
cattolica fra XIX e XX secolo – 4.3 I tre Pii e gli
ebrei – 5. Contrordine. La Chiesa ama i giudei –
Nota
IV. L’OMOFOBIA
1. La “passione infame” – 1.1 L’omosessualità
nella Bibbia – 1.2 Le condanne ecclesiastiche e civili
fino all’Alto medioevo – 1.3 Dalla rinascita urbana
all’età moderna – 2. I triagoli rosa di
Benedetto XVI – Note
V. GUERRA SANTA GUERRA GIUSTA GUERRA DI CONQUISTA
1. Il Signore, Dio degli eserciti – 1.1 Jahvé
inventa la guerra santa – 1.2. Comperare una spada o
rimetterla nel fodero? – 2. I cristiani dal pacifismo
alla “guerra giusta” – 3. Teoria e pratica
della guerra santa – 3.1 Gloria e premio eterno a chi
combatte per la fede – 3.2 “Dio lo vuole”.
Le crociate – 3.3 I soldati di Cristo contro la miscredenza
eretica – 3.4 I teologi della guerra giusta –
3.5 Le ultime crociate – 4. La guerra di conquista –
4.1 Il papa “dona” le terre “trovate e da
trovare” – 4.2 Evangelizzazione e colonizzazione
– 5. Chiesa e guerra dal XX al XXI secolo – 5.1
Fra appelli alla pace e consacrazioni della truppa –
5.2 Guerre coloniali, ma solo se “difensive”–
5.3 Contrordine fratelli? – Note
VI. TORTURA E PENA DI MORTE
1. Antico e nuovo Testamento. Un riepilogo di Agostino –
2. Teologi, papi ed esecuzioni capitali – 2.1 Agostino
e Tommaso – 2.2 Pratica e dottrina delle Crociate e
dell’Inquisizione – 2.3 Dal Concilio di Trento
ad oggi – 3. Le giustizie a Roma – 3.1 Supplizi
e suppliziati dal XIV al XVI secolo – 3.2 Dal Seicento
alla fine del potere temporale – 3.3 La Città
del Vaticano
VII. I DIRITTI NEGATI
1. Distruggere il mortale flagello dei libri – 2. La
scuola deve insegnare unicamente la verità –
3. Il matrimonio è di spettanza della Chiesa –
3.1 Sacro, uno, indissolubile – 3.2 L’ultima trincea:
no alle unioni di fatto – 4. E nell’ora della
nostra morte… e così sia – Note
APPENDICE - QUESTIONE DI FEDE
I. DEUS CARITAS EST
1. Diluvio, Babele, Sodoma e altre vendette – 2. Guerre,
tabu sessuali, intolleranza, pena di morte – 3. Il fuoco
eterno Note
II. FELIX CULPA
1. La funzione-chiave del peccato originale – 1. 1 Il
primo presupposto: in Adamo tutti abbiamo peccato –
1.2 Il secondo presupposto: i devastanti effetti della colpa
– 1.3 E il piacere sessuale? – 1.4. Una colpa
indispensabile – 2. Una divina ingiustizia
III. INFALLIBILE?
1. L’elastico dell’infallibilità –
2. Bibbia e tomismo sotto l’ombrello del papa –
2.1 La Bibbia non sbaglia mai – 2.2 La filosofia tomistica
è “perenne”– 3. Le smentite della
storia – 3.1 Gli “errori” in fatto di costumi.
Solo due esempi – 3.2 Qualche “errore” dei
papi in materia di fede
IV. LA COMPARSA E LA SCOMPARSA DEL LIMBO
1. I bambini morti senza battesimo vanno all’inferno
– 2. Contrordine. I bambini non battezzati vanno al
limbo – 3. Contrordine del contrordine. Speriamo che
me la cavo
V. SANTI PADRI
1. Perché i santi sono importanti – 1.1 Il santo,
prova dell’infallibilità della Chiesa –
1.2 Il santo, testimone della santità della Chiesa
– 2. Papi santi e “rispetto della vita”
– 2.1 Quanti morti costa un papa – 2.2 Guerre
pubbliche e vendette private – 2.3 Quando Dio lo vuole
– 2.4 Il “venerabile” persecutore dei fraticelli
– 2.5 Il più santo, il più assassino:
Pio V – 2.6 Gli ultimi due “beati”
Note sugli autori e le opere citate
Bibliografia utilizzata
Indice dei nomi e delle cose notevoli
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