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Walter Peruzzi
IL CATTOLICESIMO REALE
attraverso i testi della Bibbia, dei papi, dei dottori della Chiesa, dei concili

pp. 524 € 32,00

scontato a 25,00 per chi lo richiede on line oppure via mail

f.to 16,5x24 collana: Saggi & Studi ISBN: 978-88-86973-97-7

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Prezzo

In questi ultimi tempi, forse come reazione alla crescente invadenza della Chiesa cattolica nelle vicende italiane, sono uscite sempre più frequentemente opere, spesso pregevoli, di critica del cattolicesimo.
Particolarità del presente volume è la scelta di far parlare i testi, di far scaturire la critica della dottrina cattolica dalla esposizione che ne fanno i papi stessi, i concili, i dottori della Chiesa, i manuali cattolici, più che dai commenti distaccati e concisi con cui li introduce o li illustra l’autore.
I passi della Bibbia, di bolle ed encicliche, di canoni dei concili, di brani dei dottori della Chiesa occupano la gran parte del testo, arricchito da un indice dei nomi e da un sommario che rendono molto agevole la ricerca dei passi citati, per argomento e per autore.

Dalla quarta di copertina
L'infallibilità è il problema. Non soltanto per la Chiesa. Un'istituzione bimillenaria, carica di prescrizioni assolute e astoriche riguardanti la vita di ciascuna persona, confligge con la modernità e con l’evolversi delle relazioni umane. Specialmente da quando fece dell'infallibilità un dogma. Mossa audace, certamente. Ma alla fin fine autolesionista. Promosse infatti come "infallibili" non solo la Bibbia (dettata da dio in persona) e i concili ecumenici, ma tutti i papi. Ognuno, singolarmente inteso, qualsiasi cosa abbia detto. Papi che hanno legittimato la schiavitù e la guerra, la tortura e la pena di morte, l'antisemitismo e l'omofobia, la subordinazione delle donne, la repressione della sessualità, le diseguaglianze sociali e la religione di stato, passando per l’Inquisizione e la caccia alle streghe. Infallibilmente.
Ma queste “verità” tutte egualmente "infallibili" sono spesso palesemente in contrasto fra loro. Insostenibili. E tradiscono inoltre lo scarto insanabile, non tanto tra dottrina cattolica e comportamenti di chi la pratica, quanto fra quel che si intende per “valori morali” (giustizia, amore, rispetto della vita, eguaglianza), e la dottrina cattolica come realmente è.
Un lungo ragionamento, quello dell'autore, che si sviluppa facendo parlare i testi, facendo emergere la critica del cattolicesimo dall’esposizione che ne fanno i suoi stessi rappresentanti e componendo un esteso ipertesto in cui entrare dove si vuole per costruire un proprio breviario, un contrappunto non occasionale di un punto di vista laico e moderno, quanto mai utile per contrastare l’offensiva confessionale in atto.»

WALTER PERUZZI (Verona 1937) docente, organizzatore politico-culturale, direttore di “Guerre&Pace”. È autore di numerosi articoli e saggi su varie riviste (“Adesso”, “Riforma della scuola” ecc.), alcune delle quali da lui fondate o dirette (“Bollettino del Centro d'Informazione”; “Lavoro Politico”; “Marx 101”) e di inchieste sociologiche fra cui l'Atlante delle migrazioni, 2000 e 2004; L'arcipelagodelle migrazioni, 2006.

Lanfranco Palazzolo di Radio Radicale ha intervistato Walter Peruzzi su Cattolicesimo reale. L'intervista si può ascoltare qui.

All'indirizzo http://www.cattolicesimo-reale.it

è attivo un blog per discussioni e notizie sul libro di Walter Peruzzi.

Sommarietto del blog


Gli Ayatollah iraniani e la Chiesa di Lepanto
Scherza coi santi
Un cattolicesimo altro è possibile?
Minareti.
Far parlare i testi. Recensione di Gabriella Lavina
Alle radici dell'omofobia
Della morale cattolica secondo ser Benedetto
Il "patto" di Viterbo
Caritas in veritate ovvero Senza Vangelo niente sviluppo
Opporsi al Vaticano non è un optional
Chiesa, Englaro e Berlusconi
Infallibile, o quasi... , recensione di Davide Pinardi
La teocrazia "laica" di Benedetto XVI
Una Chiesa fuori della storia
Su "Famigia cristiana" e "Nigrizia"
Recensione su Adista n. 43
La Chiesa? Da sempre contraria allo stato etico
Il viaggio di Benedetto
Due note di Walter Peruzzi.
La recensione di Enzo Mazzi su il manifesto.
La recensione di Maria Turchetto sul sito UAAR.
Una religione anacronistica e immorale. Postfazione non contenuta nel libro.
Una discussione sull'infallibilità.

«Sono davvero contento di poter presentare ai lettori di fisicamente questo libro che è un vero studio serio ed articolato che spazia in ogni questione che noi ordinariamente dibattiamo ma senza quella base culturale ed informata che questo libro ci offre.
E' uno degli studi più seri e completi della Chiesa che sia stato fatto in Italia dopo Ernesto Rossi.
Leggerlo arricchirà moltissimo tutti coloro che in questa Chiesa vedono un cancro che continua ad esistere con tanta protervia in Italia perché, dalle parti nostre, non abbiamo goduto delle gioie della Rivoluzione Francese.»
Roberto Renzetti su www.fisicamente.net

altre recensioni

Enrico Galavotti su Homolaicus (vedi)
Maria Turchetto sul sito UAAR (vedi)
Enzo Mazzi su il manifesto, sabato 7 marzo, p. 13 (vedi)

Marco Zerbino su ADISTA n. 43 del 25 aprile. (vedi)

Marcello Vigli su Italia laica (vedi)

Davide Pinardi su Riforma n. 21 del 29 maggio (vedi)

Adriano Petta su La Rinascita della sinistra di giovedì 14 maggio.

Cathia dell'Uaar Venezia con un puntuale resoconto sul sito.

Enrico Guarneri su Cassandra n. 27

Gordon Poole su “Guida ai libri” – mensile di cultura dell’editrice Guida

Gabriella Lavina su il Tetto, n. 272-73, luglio-ott. 2009 (sta sul blog)

Sostiene Odradek...
Intervento dell'editore alla presentazione di venerdì 13 marzo alla libreria Odradek di Roma con Walter Peruzzi, Mario Alighiero Manacorda e Raniero La Valle.


Questa di oggi alla libreria Odradek di Roma è la n-sima presentazione-dibattito del libro di Walter Peruzzi, la prima essendo stata quella alla libreria Odradek di Milano.
E altre se ne annunciano. Fatto sta che sono gruppi e associazioni che le sollecitano, e che i presentatori non rischiano certo di esaurirne la vena.
La mole del libro, e della sua documentazione, d’altra parte, impediscono giudizi sommari sia del libro, sia del suo oggetto.
Peremettetemi di fare due osservazioni riguardo alle reazioni che il libro ha suscitato.
Per la prima, occorre notare che le reazioni di parte laica e addirittura anticlericale non sono da tifo da stadio, anzi, l’accoglienza è fervida, composta, così che si può sostenere che i duemila anni di storia, l’evoluzione di una istituzione millenaria appunto, inducono al distacco e alla riflessione; mentre le prime reazioni di parte cattolica, sia pure di esponenti di una chiesa critica, di una chiesa “altra”, sono attente a rilevare nel testo, come occasioni di speranza, i momenti di discontinuità: tra tutti, il Concilio Vaticano II.
La seconda osservazione è che, comunque, mentre il libro non è italocentrico, purtroppo le reazioni rischiano di risentire del momento storico e della situazione politica italiana, stante la ripresa virulenta dell’ingerenza vaticana, dopo la lunga parentesi rappresentata dal pontificato di Wojtila.
Se l’oggetto è uno, i temi sono tanti e continuamente intrecciati. Se la tesi è precostituita, se l’autore è prevenuto, la ricchezza della documentazione, l’intrecciarsi dei temi, appunto, garantiscono nei confronti dell’unilateralità e assicurano una restituzione complessiva dell’oggetto. Mi spiego: Odradek ha pubblicato una Storia del dissenso sovietico di uno storico dell’Europa orientale, Marco Clementi, che fin dalle prime pagine tradisce una evidente simpatia per quel fenomeno. Ebbene, anche in questo caso, la mole della documentazione assicura la restituzione non unilaterale e comunque attendibile di un pezzo di storia, non solo russa – al punto che per lo meno l'editore ha potuto addirittura meglio considerare, se non apprezzare, l’operato del Pcus...
D’altra parte questo di Peruzzi è un libro difficile da metabolizzare in poco tempo…
Ma è un libro aperto e amichevole per i suoi lettori, in cui cioè l’architettura non è vincolante perché l’impianto non è deduttivo, perché permette di entrarvi, e ritornarvi, da molte parti, grazie a numerosi apparati e a un generoso Indice analitico.
Credo anzi che possa essere un livre de chevet, un libro di consultazione; non un libro di storia, ma un libro in cui cercare gli antecedenti e le modificazioni di ciascuno di quegli impedimenti, di quegli impacci che hanno limitato e limitano non solo la libertà del cittadino ormai laico, ma anche quella del credente, o per lo meno di quei credenti che considerano la fede non un limite ma una risorsa per lo sviluppo della persona.
Come editore spero proprio che qualcuno se ne accorga.
Laici e credenti uniti nella lotta, non dico per la verità, ma per una maggiore comprensione, per la possibilità di dialogo: nel pubblico, nella politica, nel sociale, nel dibattito culturale, nella ricostruzione scientifica
.

PRESENTAZIONI

 

PRESENTAZIONI fatte

Venerdì 6 novembre ore 21:00 a Bergamo presso Il Caffè Letterario di via s. Bernardino 53, su iniziativa del Circolo Uaar, presentazione del libro “Il cattolicesimo reale” di
Walter Peruzzi. Filippo D'Ambrogi, dell'Uaar, ne parlerà con l’autore.

Martedì 15 settembre ore 18:30 a Cosenza, libreria Ubik, via Galliano 4, con Francesco Saccomanno UAAR e Franco Jachetta.


Mercoledì 16 settembre ore 18:30 a Gallico (Reggio Calabria), Csoa La Cartella, con Peppe Marra e Franco Jachetta.

Mercoledì 23 Settembre ore 17:30 a Mestre, al primo piano del Centro Culturale Candiani, con Maria Turchetto direttore editoriale de L'Ateo, bimestrale dell'UAAR.

Martedì 29 settembre ore 21, a Torino, Centro sociale di via Lequio 36: "Come l'imperatore è diventato papa", incontro con Walter Peruzzi. Introdurrà il “Gruppo Ricerca” della comunità cristiana di base di Pinerolo

Mercoledì 30 settembre ore 18, a Torino, salla della Chiesa valdese di c.so Vittorio Emanuele II 23, presentazione de “Il cattolicesimo reale” di Walter Peruzzi. Enrico Peyretti ne discute con l’autore.

Venerdì 2 ottobre ore 18:00 a Verona Libreria Gheduzzi-Giubbe Rosse, corso s. Anastasia 7, presentazione del libro Il cattolicesimo reale con l’intervento dell’autore. Introduce Silvio Manzati dell'Uaar.

Lunedì, 10 agosto ore 19.00 a Savona Festa provinciale di Liberazione lungomare di Zinola si discute su Cattolicesimo e laicità dello Stato. Intervengono: Walter Peruzzi, autore del libro “Il cattolicesimo reale” (Roma, Odradek, 2009), Gianluca Paciucci, redattore della rivista “Guerre & Pace. Modera: Giuseppe “Pino” Leonardi, Circolo Togliatti di Legino-Zinola.


Mercoledì 20 maggio, ore 17,30, a Firenze
Per contrastare l’offensiva confessionale in atto
Il Laboratorio per la laicità promuove presso il Circolo di Azione gay e lesbica, Via Pisana 32 rosso, la presentazione del libro di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale. Interverranno con l’autore:

Francesca Cavarocchi, Azione Gay e Lesbica
Enzo Mazzi, della Comunità dell’Isolotto
Dorotea Müller, pastora valdese.

Coordina: Salvatore Tassinari, Comitato per la difesa della costituzione


Giovedì 21 maggio, ore 17,30, a Lucca
Presso il Circolo Arci Il lampadiere, via dei Fossi 20
Presentazione del libro di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale.
Lanfranco Binni ne parlerà con l’autore.


Lunedì 25 maggio, ore 21, a Milano
Presso il Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa,
v.le Monza 255 (M1 Precotto),
Simone Lanza discuterà e approfondirà con l’autore alcuni temi del recente libro di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale


Martedì 26 maggio, ore 19
, a Treviso presso il Centro Biblioteche Lovat, Via Newton 13 - Villorba Treviso. Presentazione del libro di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale. Interviene l’autore. Introduce Lodovico Mazzeri, presidente del Circolo B. Russell di Treviso.

Mercoledì 13 maggio, ore 17:30, a BOLOGNA,
libreria “Modo infoshop”, via Mascarella 24/B
partecipano: Walter Peruzzi con Maria Turchetto, Università di Venezia

Martedì 21 aprile 2009 ore 18:00, a NAPOLI, libreria Guida, Port'Alba, presentano Pasquale Colella e Aldo Masullo, modera Gordon Poole.

Martedì 7 aprile 2009 ore 17:30, a VENEZIA, presso Scoleta Calegheri, presentazione del libro di Walter Peruzzi Il cattolicesimo reale con la partecipazione dell’autore. Introduce Flavio Franceschet, interviene Giovanni Benzoni. A cura del Gruppo di Lavoro della Biblioteca di San Tomà.

Venerdì 13 marzo 2009 ore 18, a ROMA, libreria Odradek, via dei Banchi vecchi 57,
Presentazione del libro Il cattolicesimo reale di Walter Peruzzi. Con l’Autore ne discuteranno Raniero La Valle e Mario Alighiero Manacorda

Venerdì 27 febbraio 2009 ore 21:30, a PISA, presso Rebeldìa, via Cesare Battisti 51, Giuseppe Marcocci, storico presso la Scuola Normale e Francesco Mores, storico presso la Scuola Normale, presenteranno il libro assieme a Walter Peruzzi.

Sabato 28 febbraio 2009, ore 17:00 a Verona il circolo UAAR organizza in sala Lucchi una conferenza del prof. Walter Peruzzi sul Cattolicesimo reale.

Sabato 31 gennaio 2009 ore 17:00, Ventimiglia, presso il Circolo “Pier Paolo Pasolini”, via Cavour 65, il prof. Gianluca Paciucci (redazione di “Guerre&Pace”) intervisterà Walter Peruzzi.
Giovedì 5 febbraio 2009 ore 21:00, a Genova presso il Circolo ARCI Zenzero, via Torti, 35 (quartiere San Fruttuoso) Peppino Coscione, coordinatore della Comunità cristiana di base di Oregina (Genova), presenterà Il cattolicesimo reale. Saranno presenti l'autore e esponenti dell'U.A.A.R. di Genova.
Venerdì 6 febbraio 2009 ore 18.00, a Savona, presso la Libreria UBIK, Corso Italia 116 R, Mimmo Lombezzi, giornalista Mediaset, intervisterà Walter Peruzzi.

Giovedì 11 dicembre, alle ore 18, presso la libreria Odradek di Milano, Carlo Oliva e Walter G. Pozzi presentano Il cattolicesimo reale di Walter Peruzzi (Odradek edizioni) e ne discutono con l'autore.

la prima recensione

Le due Italie sul fronte della laicità
Tuttolibri, La Stampa, sabato 13 dicembre 2008

A confronto la dottrina della Chiesa cattolica e il pensiero dell’Umanesimo, fondamento del «moderno»
ANGELO D'ORSI


L'ingombrante figura di Benedetto XVI, che nutre palesi nostalgie per il passato, e le continue intromissioni della Chiesa cattolica nel dibattito politico, ha acuito lo scontro fra le due Italie: una delle tante manifestazioni del «paese diviso». Pur riconoscendo al ruolo della Chiesa il posto che le compete, non ho dubbi nell'esprimere un giudizio recisamente negativo sul suo crescente interventismo e sul condizionamento che le gerarchie religiose esercitano sulla classe politica e sulle istituzioni, tenendole sotto scacco. E forse è troppo facile cavarsela distinguendo una teoria buona da una prassi cattiva. Ossia sono le applicazioni dei precetti religiosi che sono state talora negative; i precetti, in sé, sono buoni.
Per dimostrare precisamente il contrario, un militante laicista e pacifista, Walter Peruzzi, ha compilato una selezione di brani della Bibbia, di Encicliche, di altri testi per mostrare come appunto il difetto sia nella dottrina stessa. E che la religione cattolica (l'autore non entra nel merito del pensiero di Gesù) si fonda su presupposti reazionari, antiumanistici e antimoderni. Anche se il metodo seguito è discutibile, e il rischio è quello di decontestualizzare, spezzettando documenti che andrebbero visti nella loro unitarietà, il repertorio - Il cattolicesimo reale (Odradek, pp. 524, € 32) - è impressionante, e può servire per capire meglio certi atteggiamenti odierni che ci paiono non solo inaccettabili moralmente, ma anche inspiegabili sul piano civile.
Per esempio in fatto di condanna di una sessualità libera, o della procreazione responsabile, di omofobia (ma anche di disprezzo per la donna), di persecuzione dell'eterodossia, di legittimazione della guerra, di ostracismo o di ripudio di istanze sociali e politiche volte a realizzare una maggiore uguaglianza (si è giunti a teorizzare la schiavitù!), di inestinte tentazioni antigiudaiche. Insomma, un libro che farà arrabbiare i cattolici fedeli alla Cei e al pontefice, inquieterà quelli aperti al dubbio, e fornirà armi ai non cattolici, insofferenti del presenzialismo delle gerarchie e di tante sentenze in fatto di morale e di politica che da esse ci giungono, opportunamente mediatizzate da una stampa corriva ad ogni autorità.
Altra è la via scelta da Michele Ciliberto, autorevole studioso di Umanesimo e Rinascimento, il quale, con l'aiuto di Olivia Catanorchi e Francesca Dell'Omodarme, ha realizzato una diversa antologia - Biblioteca laica (Laterza, pp. XII-595, € 28) - che pone al centro proprio l'Umanesimo, fondamento di una moderna cultura. Nel libro, molto accurato, quasi didascalico, la laicità è vista come concezione che si configura a partire dal XIV secolo, e ne viene seguito il tragitto: che è tematico, il che aiuta il lettore, anche se rischia di essere un po' fuorviante.
Ci imbattiamo in nomi come Bruno e Galilei, Machiavelli e Guicciardini, Campanella e Beccaria, Leopardi e Cattaneo, che con Cavour chiude la serie (il curatore incorre in un curioso lapsus asserendo che l'ultimo è Silvio Spaventa, con un discorso del 1861; Spaventa compare, con un testo del 1886,ma nel mezzo del libro!)… Uomini che ci hanno lasciato un thesaurus sull'uso della ragione fuori da ogni dogmatismo, sulla libertà di ricerca, sulla responsabilità dell'individuo. Soprattutto, la laicità significa assunzione del senso del limite, coscienza della finitezza, che non significa rinuncia all'azione, ma ne è stimolo. Ciliberto ci invita, giustamente, a meditare sull'importanza di questa tradizione, che, aggiungo, è quanto di meglio si sia prodotto nella nostra cultura.
Oggi clericali d'ogni fede, laici devoti, neocons e teodem ci vogliono convincere che la religione è parte irrinunciabile della sfera pubblica e che i suoi rappresentanti hanno il dovere di influenzare leggi e azione politica, cultura e ricerca, sulla base di un principio d'autorità che credevamo appunto sconfitto dalla nobilissima tradizione laico-razionalista.
A costoro, non rimane che citare Giordano Bruno, che scriveva nel 1588: «È iniquo accettare una opinione in ossequio ad altri, è degno di servi e di mercenari, nonché contrario al valore della libertà umana, sottostare e inchinarsi a qualche autorità»; e aggiungeva: «Io … ho ricevuto da Dio … gli occhi del senso e dell'intelligenza… E se lo splendore della luce mi ha conferito qualche autorità perché mai dovrei asservire e immiserire… l'indole del mio ingegno?». Sappiamo come rispose l'autorità: col rogo.
Nella speranza che l'età dei roghi sia cessata per sempre, i credenti dovrebbero spiegarci perché dovremmo rinunciare a ragionare con la nostra testa, per seguire i dettami dell'autorità di un papa, o di un imam,o di un rabbino. La laicità è cultura di libertà della ragione. E l'Italia - la stessa che ospita il papato -, ne è stata faro. Forse, davvero, la scelta fra le due Italie è la prima che un cittadino oggi, come ai tempi di Bruno, deve compiere.

Cesare Pianciola
Laicità Trimestrale del Comitato torinese per la Laicità della scuola
n. 1 - marzo 2009
L'autore, direttore del bimestrale «Guerre&Pace», ha raccolto in oltre 500 fittissime pagine una imponente documentazione dottrinale e storica sulle posizioni della Chiesa cattolica circa la schiavitù, la questione sociale, la subordinazione delle donne, la caccia alle streghe, la repressione della sessualità, l'antisemitismo, l'omofobia, la guerra, la pena di morte, il rapporto tra Stato e Chiesa, facendo parlare i testi e ispirandosi a quanto scrisse Ernesto Rossi introducendo Il Sillabo e dopo: un libro anticlericale scritto direttamente dai pontefici romani. Il «cattolicesimo reale» del titolo si riferisce a quello depositato nella tradizione e rappresentato dalla dottrina ufficiale della gerarchia, una dottrina che secondo Peruzzi, nonostante gli aggiornamenti e i maquillage, è mistificatorio cercare di conciliare con i moderni ideali di eguaglianza, libertà, diritti e democrazia. Un'ampia appendice riguarda l'infallibilità e altre questioni dogmatiche connesse alle scelte tematiche del volume.

Carlo Oliva, a Radiopopolare

[a proposito del recente scambio di cortesie tra l'onorevole Fini, Presidente della Camera dei deputati, e l' “Osservatore romano”.] Sembra infatti che al Fini, che, s'era permesso di osservare, in non so quale circostanza, che tra quanti cercarono di contrastare le infauste leggi razziali non vi fu certo la chiesa cattolica “salvo talune luminose eccezioni”, l'organo ufficiale della Santa Sede abbia replicato, in un corsivo autorevolmente anonimo, che sorprendeva e amareggiava il fatto che “uno degli eredi politici del fascismo – che dell'infamia delle leggi razziali fu unico responsabile e dal quale da tempo egli vuole lodevolmente prendere le distanze – chiami ora in causa la Chiesa cattolica” dimostrando con ciò “approssimazione storica e meschino opportunismo politico”. Al che il Presidente, che a simili inviti a ritornare – per così dire – nelle fogne fasciste non era più avvezzo nemmeno nei rapporti con l'estrema sinistra, ha ribattuto che “opportunismo sarebbe stato far finta di nulla di fronte a una questione storica più volte discussa in ambienti vaticani”, una sorta di “Beccati questa” che sulla bocca del titolare di un'alta carica dello stato nel nostro paese non si sentiva, più o meno, da un secolo e mezzo. E ammetterete che un simile scambio di accuse di opportunismo tra il portavoce di una organizzazione che in materia non ha mai avuto rivali e colui che, pur di cogliere l'opportunità di andare al governo, non esitò a buttare a mare nello spazio di un paio di pomeriggi la propria eredità ideologica e storica ricorda molto da vicino la massima da cui siamo partiti, anche se naturalmente è difficile dire chi, nella circostanza, rivesta il ruolo dell'asino e chi quello del cavallo.. . chiesa cattolica e centrodestra non hanno interesse, oggi come ieri, a farsi il viso dell'arme ed è probabile che Fini, incontrando monsignor Fisichella, cappellano di Montecitorio, prima della messa natalizia per i deputati, oltre a negare che ci fosse “alcun disegno politico” nelle sue parole, abbia promesso di non farlo più. Peccato, naturalmente, perché non sul fatto che quelle affermazioni, quali che fossero le sue intenzioni nel pronunciarle, un certo loro solido fondamento lo abbiano non ci piove davvero. Probabilmente il leader di AN, da bravo ex fascista riciclato, voleva semplicemente allargare la sfera delle responsabilità dell'obbrobrio razzista oltre la propria parte politica, ma che la chiesa, in quella triste circostanza, non abbia fatto moltissimo non si può seriamente mettere in dubbio. Anche a prescindere dalle affermazioni dei singoli, come quel padre Agostino Gemelli che ci ricordava l'Accame domenica scorsa, per cui la messa al bando degli ebrei si poteva commentare osservando che “tragica, senza dubbio e dolorosa” era “la situazione di coloro che non possono far parte, e per il loro sangue e per la loro religione, di questa magnifica patria”, nel che ravvisava l'avverarsi di “quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di sé”, non è tanto facile trovare delle prese di posizione ufficiali della chiesa in materia. L'ambasciatore italiano presso la Santa Sede, si sa, poteva tranquillizzare il governo fascista con un telespresso in cui si leggeva che “le recenti deliberazioni del Gran Consiglio in tema di difesa della razza non hanno trovato in complesso in Vaticano sfavorevoli accoglienze” e l'unica critica reperibile sull' “Osservatore romano” fu quella per cui la condanna di “ogni e qualsiasi matrimonio tra cittadini italiani di razza ariana e persone appartenenti ad altre razze” doveva essere considerata in contrasto con la vigente legge canonica. Il Santo Uffizio aveva condannato l'antisemitismo nel 1928, ma la “Civiltà cattolica” aveva limitato il pronunciamento, che pure sarebbe stato ribadito da Pio XI dieci anni più tardi, ribadendo il permanere del “pericolo giudaico” e vantando a proprio merito “l'averlo sempre denunciato”. Quanto a Pio XII, è noto come abbia deciso di non pubblicare l'enciclica antinazista che il suo predecessore aveva lasciato incompiuta, un documento in cui, comunque, si poteva ancora leggere che “l'alta dignità che la Chiesa ha sempre riconosciuto alla missione storica del popolo ebraico ... non la rende tuttavia cieca sui pericoli spirituali che possono correre le anime in contatto con gli ebrei” e si metteva “in guardia” contro “i troppo facili rapporti con la comunità ebraica”. Sono tutte verità, queste, ormai largamente note, ma chiunque voglia approfondire il tema ha oggi a disposizione la vasta raccolta di testi commentati da Walter Peruzzi nel suo Il cattolicesimo reale, uscito di recente per i tipi della Odradek edizioni. [Del volume di Walter Peruzzi si confronti, per il nostro problema, la sezione “L'antisemitismo”, pagg. 272-304.] Vi troverà ampiamente documentata, tra l'altro, l'evoluzione del concetto chiesastico di “popolo deicida”, su cui si sono fondati tutti i pronunciamenti antisemiti almeno fino al XIX secolo. Ahimè. Sull'ebraismo non pesa più (forse) l'accusa di deicidio, ma l'ombra lunga dell'antisemitismo cattolico aduggia ancora la nostra cultura. È per questo che neanche agli amici è lecito farvi riferimento, pur nei modi discreti e prudenti usati dall'incauto Fini. È una questione di consapevolezza negata o, se preferite, di coda di paglia. L'asino sa benissimo di essere un somaro e non gradisce che glielo si ricordi. Non gli interessa la verità, quando se ne informa lo fa solo per celia e, comunque, non sta mai ad ascoltare la risposta.
Carlo Oliva, Radiopopolare, la Caccia del 21 dicembre.


________________

 

SOMMARIO


Presentazione
Avvertenza e ringraziamenti


I PARTE - LA RELIGIONE DELL’UGUAGLIANZA

I. LA SCHIAVITÙ
1. La schiavitù è legittimata da Dio – 1.1 Presso gli ebrei. Non desiderare lo schiavo d’altri – 1.2 Presso i cristiani. Schiavi, obbedite ai vostri padroni – 2. Chiesa e schiavitù nell’alto Medioevo 2.1 La Patristica fino ad Agostino – 2.2 Divieti e anatemi a tutela della schiavitù – 2.3 La schiavitù come castigo contro il concubinaggio del clero – 3. L’istituto della schiavitù fino all’età moderna 3.1 Il pensiero di Tommaso d’Aquino e altre dottrine a favore della schiavitù – 3.2 I papi. Legittimazione e pratica della schiavitù – 4. Condanne e giustificazioni da Gregorio XVI al Vaticano II – 4.1 La prima condanna generale della schiavitù – 4.2 Pio IX torna a difendere la schiavitù – 4.3 Leone XIII fa il punto – 4.4 La condanna del Vaticano II – Note
II. LA QUESTIONE SOCIALE
1. Fra elogio delle disuguaglianze e comunismo d’amore – 2. Il solidarismo interclassista – 2.1. Le contraddizioni della patristica – 2.2 Oratores, bellatores, laboratores – 3. La moderna dottrina sociale cristiana – 3.1 Pio IX. Poverelli e persone di basso stato non violino i beni altrui – 3.2 Leone XIII. La cupidigia dei poveri attenta ai diritti dei ricchi – 3.3 Esempi e raccomandazioni di Leone XIII agli sventurati – 3.4 Leone XIII. L’enciclica della “svolta” – 3.5 Il “Sillabo sociale” di Pio X – 3.6 Benedetto XV contro il miraggio della felicità terrena –3.7 Pio XI. Non tassare la proprietà – 3.8 Pio XI e Pio XII. I ricchi dispensatori dei beni di Dio – 3.9 Giovanni Paolo II. Vi raccomando la proprietà, anche se forse… – Note
III. LE DONNE
1. Parola di Dio: “Egli ti dominerà” – 1.1 Nell’ordine della creazione primo fu il maschio – 1.2 Prima fu la femmina, nell’ordine del peccato – 2. La Chiesa. Venti secoli contro le donne – 2.1 I Padri: la “testa” e il “corpo” – 2.2 L’inferiorità delle donne da Tommaso d’Aquino a Urbano VIII 2.3 Donne, siate sottomesse ai vostri mariti – 2.4 La verginità vi farà libere? – 3. Chi dice donna dice danno – 3.1. Tu sei la porta del diavolo – 3.2 Da donne a streghe il passo è breve – 3.3 “La donna deve essere nascosta con ogni cura” – 4. La Chiesa e le donne nel XX secolo – 4.1 Da Leone XIII a Pio XII. Il marito “principe della famiglia” – 4.2 Soffia un vento nuovo? – 5. La donna stia lontana dai santi altari – Note
IV. LA DEMOCRAZIA
1. Dio non volle la democrazia ma il regno – 2. Il potere non viene dal popolo ma da Dio – 2.1 Fra condanna e “sdoganamento” della democrazia – 2.2 Chiesa e democrazia oggi
V. CHIESA E STATO. IL SOLE E LA LUNA
1. Il modello è l’antico Israele – 2. Il clero è più altolocato del re – 3. L’alleanza tra trono e altare 4. Il sogno teocratico da Leone XIII ai tre Pii – 4.1 Dio volle due poteri – 4.2 I tre Pii. La Chiesa deve dominare il mondo – 5. La teocrazia nel XXI secolo – 5.1 Le aperture di Giovanni XXIII – 5.2 Giovanni Paolo II e l’esempio di Carlo Magno – 5.3 La “sana” laicità di Benedetto XVI – Note

II PARTE - LA RELIGIONE DELLA GIOIA

1. Sessualità e repressione nei due Testamenti – 1.1 Il feroce Jahvé – 1.2 Eunuchi per il regno dei cieli – 2. “Non c’è piacere senza peccato” – 2.1 Pessimismo sessuale e verginità di Maria – 2.2 La crociata contro il piacere – 2.3 I tempi proibiti – 2.4 La morale dell’elefante – 2.5 Fra repressione e sublimazione – 3.“Crescete e moltiplicatevi” – 3.1 Ma perché sposarsi? – 3.2 L’adulterio e l’incesto – 3.3 Impotenza e nullità – 4. “Si aliquis” – 4.1 La contraccezione è omicidio come l’aborto – 4.2 I metodi “naturali” ieri e oggi – 4.3 Aborto mai. Meglio uccidere la madre – 4.4 Ma c’è aborto fin dal concepimento? Ieri no, oggi sì – 4.5 No anche alla fecondazione artificiale – 5. “La cosa migliore è non toccare donna” – 5.1 La verginità è preferibile al matrimonio – 5.2 Chi si consacra a Dio si spogli del corpo – Note


III PARTE - LA RELIGIONE DELL’AMORE E DELLA VITA

I. LE MOLTE INQUISIZIONI
1. Parola del Signore: “Uccidete chi adora altri dei” – 1.1 L’ira del Dio di Israele – 1.2 Guai a rinnegare il nostro padrone e signore Gesù – 2. Da perseguitati a persecutori – 2.1 Le contraddizioni dei primi secoli cristiani – 2.2 Inizia la persecuzione per ragioni di fede – 3. Ad abolendam. L’Inquisizione medioevale – 3.0 Una digressione opportuna – 3.1 L’adversio debita – 3.2 Uccidere gli eretici è giusto – 3.3 La codificazione del processo inquisitorio – 3.4 Resistenze all’Inquisizione – 4. L’Inquisizione moderna – 4.1 L’Inquisizione romana – 4.2 La terra è ferma, il sole gira. A sbagliare fu Galilei – 4.3 Gli ultimi fuochi dell’Inquisizione – 5. Dopo l’Inquisizione. L’intolleranza continua – 5.1 La libertà di coscienza è delirio – 5.2 Contrordine fratelli... – 5.3 … ma non troppo – Nota
II. LA CACCIA ALLE STREGHE
1. Ma le streghe esistono? – 2. Innocenzo VIII e il Malleus maleficarum – 3. Tre secoli di bolle e di stragi Nota
III. L’ANTISEMITISMO
1. La condanna del popolo “deicida” – 2. Medioevo. Fra tolleranza e repressione – 2.1 Oremus et pro perfidis judeis – 2.2 “Condannati a perpetua schiavitù” – 3. L’antisemitismo nel basso Medioevo e nell’età moderna – 3.1 I prodromi della ghettizzazione – 3.2 Persecuzioni ed espulsioni – 3.3 I rigori della Controriforma – 3.4 L’antisemitismo di un papa “illuminato” – 3.5 Pio VI. L’Editto sugli ebrei – 4. Dal XIX al XX secolo. L’ebreo è sempre ebreo – 4.1 Gregorio XVI e Pio IX contro la “nazione deicida” – 4.2 L’antisemitismo di matrice cattolica fra XIX e XX secolo – 4.3 I tre Pii e gli ebrei – 5. Contrordine. La Chiesa ama i giudei – Nota
IV. L’OMOFOBIA
1. La “passione infame” – 1.1 L’omosessualità nella Bibbia – 1.2 Le condanne ecclesiastiche e civili fino all’Alto medioevo – 1.3 Dalla rinascita urbana all’età moderna – 2. I triagoli rosa di Benedetto XVI – Note
V. GUERRA SANTA GUERRA GIUSTA GUERRA DI CONQUISTA
1. Il Signore, Dio degli eserciti – 1.1 Jahvé inventa la guerra santa – 1.2. Comperare una spada o rimetterla nel fodero? – 2. I cristiani dal pacifismo alla “guerra giusta” – 3. Teoria e pratica della guerra santa – 3.1 Gloria e premio eterno a chi combatte per la fede – 3.2 “Dio lo vuole”. Le crociate – 3.3 I soldati di Cristo contro la miscredenza eretica – 3.4 I teologi della guerra giusta – 3.5 Le ultime crociate – 4. La guerra di conquista – 4.1 Il papa “dona” le terre “trovate e da trovare” – 4.2 Evangelizzazione e colonizzazione – 5. Chiesa e guerra dal XX al XXI secolo – 5.1 Fra appelli alla pace e consacrazioni della truppa – 5.2 Guerre coloniali, ma solo se “difensive”– 5.3 Contrordine fratelli? – Note
VI. TORTURA E PENA DI MORTE
1. Antico e nuovo Testamento. Un riepilogo di Agostino – 2. Teologi, papi ed esecuzioni capitali – 2.1 Agostino e Tommaso – 2.2 Pratica e dottrina delle Crociate e dell’Inquisizione – 2.3 Dal Concilio di Trento ad oggi – 3. Le giustizie a Roma – 3.1 Supplizi e suppliziati dal XIV al XVI secolo – 3.2 Dal Seicento alla fine del potere temporale – 3.3 La Città del Vaticano
VII. I DIRITTI NEGATI
1. Distruggere il mortale flagello dei libri – 2. La scuola deve insegnare unicamente la verità – 3. Il matrimonio è di spettanza della Chiesa – 3.1 Sacro, uno, indissolubile – 3.2 L’ultima trincea: no alle unioni di fatto – 4. E nell’ora della nostra morte… e così sia – Note


APPENDICE - QUESTIONE DI FEDE
I. DEUS CARITAS EST

1. Diluvio, Babele, Sodoma e altre vendette – 2. Guerre, tabu sessuali, intolleranza, pena di morte – 3. Il fuoco eterno Note
II. FELIX CULPA
1. La funzione-chiave del peccato originale – 1. 1 Il primo presupposto: in Adamo tutti abbiamo peccato – 1.2 Il secondo presupposto: i devastanti effetti della colpa – 1.3 E il piacere sessuale? – 1.4. Una colpa indispensabile – 2. Una divina ingiustizia
III. INFALLIBILE?
1. L’elastico dell’infallibilità – 2. Bibbia e tomismo sotto l’ombrello del papa – 2.1 La Bibbia non sbaglia mai – 2.2 La filosofia tomistica è “perenne”– 3. Le smentite della storia – 3.1 Gli “errori” in fatto di costumi. Solo due esempi – 3.2 Qualche “errore” dei papi in materia di fede
IV. LA COMPARSA E LA SCOMPARSA DEL LIMBO
1. I bambini morti senza battesimo vanno all’inferno – 2. Contrordine. I bambini non battezzati vanno al limbo – 3. Contrordine del contrordine. Speriamo che me la cavo
V. SANTI PADRI
1. Perché i santi sono importanti – 1.1 Il santo, prova dell’infallibilità della Chiesa – 1.2 Il santo, testimone della santità della Chiesa – 2. Papi santi e “rispetto della vita” – 2.1 Quanti morti costa un papa – 2.2 Guerre pubbliche e vendette private – 2.3 Quando Dio lo vuole – 2.4 Il “venerabile” persecutore dei fraticelli – 2.5 Il più santo, il più assassino: Pio V – 2.6 Gli ultimi due “beati”


Note sugli autori e le opere citate
Bibliografia utilizzata
Indice dei nomi e delle cose notevoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
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