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Arnold Toynbee
LA RIVOLUZIONE INDUSTRALE

prefazione di Arnold J.Toynbee,
Introduzione e cura di Michele Nobile,
traduzione italiana di Gabriella Grillo

pp. LXVI-164, euro 16,00

 

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Dal risvolto:
Arnold Toynbee (1852-1883), è figura esemplare di idealista liberale, storicista e riformista.
Orfano del padre, una modesta eredità gli permise di studiare a Oxford, nel Balliol college. Partecipò attivamente alla vita culturale e politica oxoniense, interessandosi specialmente della riforma della chiesa anglicana, del movimento cooperativo, dell’educazione degli adulti, dei problemi dell’agricoltura e dell’Irlanda. Politicamente, Toynbee era tra i promotori di un nuovo liberalismo, critico del laissez faire e favorevole a riforme sociali volte ad elevare spiritualmente e materialmente la classe operaia. Intellettualmente, si collocava all’interno dello storicismo economico, il cui centro era la Germania, e secondo il quale tanto la teoria quanto le misure di politica sociale ed economica dovevano fondarsi sulla ricerca empirica e sullo studio della realtà storica, contrapponendosi in questo sia al metodo deduttivo tipico di Ricardo sia al nascente marginalismo. Nelle celebri Lectures on the Industrial Revolution, che contribuirono in modo decisivo alla diffusione del concetto di “rivoluzione industriale” e alla presa d’atto del suo costo umano, Toynbee pose in relazione le opere maggiori dell’economia politica classica con le trasformazioni sociali dell’Inghilterra, insistendo sulla possibilità, e sulla necessità, di una riforma sociale.

È questo il testo – proposto in prima traduzione italiana – in cui è stato avanzato e definito il concetto di "rivoluzione industriale" nella storiografia economica, da parte di un economista non marxista, in una fase di crisi profonda della tradizione classica; proprio nel periodo, cioè, in cui iniziava il confronto e lo scontro tra lo storicismo economico e le teorie marginaliste che si sarebbero poi affermate come la nuova ortodossia dell’economics come scienza pura, anche istituzionalmente distinta dalla storia e dalla sociologia. Un testo in cui viene data una interpretazione delle prime fasi dello sviluppo dell’industria, ma anche avviata una discussione sul futuro dell’economia mondiale e dei rapporti tra questa e le risorse della natura; più che mai attuale, quindi, in quanto propone una considerazione non ancillare della storia proprio nei momenti di crisi teorica, a esempio di come essa possa farsi efficacemente valere contro la pretesa di ridurre i drammi della vita sociale, e le prospettive della politica, nella gabbia di teoremi astratti. La ricerca storica e la riflessione critica di Toynbee sull’economia politica classica erano infatti animate da una sensibilità sociale e da una prospettiva etica e politica in stridente contrasto con la miopia del neoliberismo contemporaneo. Corredano il volume: una introduzione che contestualizza l'opera, una accurata ricostruzione della bibliografia utilizzata da A. Toynbee, e un aggiornato sentiero di letture intorno alla problematica della prima rivoluzione industriale e dell'industrializzazione.
MICHELE NOBILE (Bari, 1958), curatore del presente volume, si occupa delle trasformazioni del rapporto tra economia e politica, ed in particolare delle politiche di gestione dell’ambiente. Membro del Comitato direttivo della rivista Giano, ha pubblicato Merce-natura ed ecosocialismo. Per una critica del “capitalismo reale”, 1993. Attualmente lavora intorno alla scuola storica dell’economia.
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