dalla quarta di copertina
Se è vero che la maggior parte dei nostri guai discende da una scommessa tra Dio e il Diavolo – vista la “statura morale” dei due, vista la loro cospicuità nella storia del mondo – non dovrebbero esserci dubbi sulla liceità dello scommettere. Se se lo permettono loro, possiamo permettercelo tutti, senza per questo essere fatti oggetto di stigmi sociali o, addirittura, finire in sospetto di ludopatici.
Come gioco e come scommessa, d’altronde, possono essere categorizzati anche taluni momenti cruciali dell’esistenza: dal dischiudersi di un seme alla parsimoniosa speranza dell’immortalità.
Però, sulle operazioni mentali che eseguiamo – per esempio, per distinguere il gioco innocente dal deprecato gioco d’azzardo – si è riflettuto poco o, meglio, lo si è fatto in abbondanza ma, sempre, sotto il giogo opprimente di religioni e filosofie che alla responsabilità del singolo non lasciano scampo – spacciando il caso e il determinato per ineluttabili dati di fatto e promuovendo un quadro ideologico dove alla fortuna ed ai suoi rovesci occorre rassegnarsi.
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Felice
Accame (Varese 1945) insegna Teoria della Comunicazione presso il Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio, presiede la Società di Cultura Metodologico-Operativa e dirige “Methodologia-Pensiero Linguaggio Modelli”. Opere principali: L’individuazione e la designazione dell’attività mentale, Roma 1994; Scienza, storia, racconto e notizia, Roma 1996; La funzione ideologica delle teorie della conoscenza, Milano 2002; Il dispositivo estetico e la funzione politica della gerarchia in cui è evoluto, Milano 2016. Con Odradek
ha pubblicato: Dire e condire (1999), Antologia critica del sistema delle stelle(2006) e Le metafore
della complementarità (2006); assieme a Carlo
Oliva, ha curato Methodos. Un'antologia; (con un documentario fotografico di Anna Rocco) Firma altrui e nome proprio 2009; Il linguaggio come capro espiatorio dell'insipienza metodologica, 2014; ?Il Titolo e la sua funzione ideologica nell’espressione artistica, 2016; Un episodio del Sessantanove alla Casa della Cultura di Milan, 2018.
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