dalla
quarta di copertina
La
Resistenza jugoslava fu il più deciso e concentrato
movimento di liberazione nazionale in Europa.
Dallo sfacelo della frantumazione della prima Jugoslavia il
paese fu salvato da una lotta epica di uomini e donne, combattenti
della Resistenza contro Fascismo e Nazismo, che ricostruirono
il paese, lo riunificarono, intrapresero l’opera di
affratellamento dei suoi popoli.
Questo libro, forse unico nella letteratura europea, scritto
da una protagonista d’eccezione quale fu la dottoressa
Sasıa Bozıovic´ testimonia tutto ciò attraverso
il suo diario-racconto che va dall’aprile 1941 all’estate
1945 e che ci porta dalle piazze di Belgrado alle aspre montagne
del Montenegro e della Bosnia.
Non si raccontano le battaglie, queste sono sullo sfondo,
in primo piano la lotta quotidiana di chi si occupava dei
feriti e della popolazione.
Dedicato alla figlia, nata nell'ospedale del carcere di Tirana
nel novembre 1941 e morta nel marzo del 1943, A te, mia
Dolores nel 1980 ottenne l’ambito premio nazionale
“4. jul”, e fu proclamato dalla Biblioteca nazionale
della Serbia il libro più letto dell’anno. Dall'opera
memorialistico-letteraria di Sasa Bozovic è stato tratto
un film, realizzato nel 1980 per la regia di Arsa Milosevic,
e un testo teatrale. |
video Marx21
Bianca Bracci Torsi racconta il libro di Sasa Bozovic su vimeo |
Nota
biografica estesa
Oltre
al diario partigiano A te, mia Dolores, (nell'originale:
Tebi, moja Dolores), Sasa Bozovic ha scritto e pubblicato
i seguenti libri: Sve nasıe Dolores (tr. Tutte le nostre
Dolores), Ratne ljubavi, (tr. Amori di guerra),
Prijatelji (tr. Amici), Kosovska djevojka (tr. La
ragazza del Kosovo) e Moralne iskre (tr. Scintille
morali).
A te, mia Dolores è stato tradotto nelle lingue
slovena (quattro ristampe), polacca e italiana (la presente
edizione); sono in corso le traduzioni in altre lingue europee.
L'originale serbo-croato ha avuto otto edizioni. Nel 1980,
anno in cui ottenne l'ambito premio nazionale "4. jul",
A te, mia Dolores fu proclamato dalla Biblioteca
nazionale della Serbia il libro più letto dell'anno.
Per inciso ricordiamo che dalla prima opera memorialistico-letteraria
di Sasa Bozovic´ è stato tratto un film, realizzato
nel 1980 per la regia di Arsa Milosevic´, e un testo
teatrale a cura di Darko Silovic´, regista Petar Zec,
attrice principale Ruzica Sokic´.
Nata nel 1912 a Belgrado, dove si è spenta il 17 gennaio
1996, Sasıa Bozıovic´ frequentò nella città
natale la scuola elementare, il Ginnasio-Liceo e la Facoltà
di Medicina, laureandosi nel 1937. Nel luglio del 1941, nella
capitale del Montenegro, Podgorica, fu arrestata dagli occupatori
italiani e internata nel lager di Kavaja in Albania. Già
in novembre, però in seguito a uno scambio di prigionieri
fra occupanti e partigiani, tornò in Montenegro e,
in località Radovcıe, in territorio controllato dalle
forze di liberazione, assunse la direzione del primo ospedale
partigiano in quella regione. Successivamente, sempre alla
guida di ospedali ambulanti, si spostò in varie località
tra cui Bjizina, Gvozd, e dintorni di Niksıic´. Sul
finire della prima metà del 1942 fu nominata direttore-comandante
dell'ospedale da campo della Prima brigata Proletaria al seguito
del comandante supremo dell'Esercito jugoslavo di liberazione,
Josip Broz Tito. Successivamente, posta alla guida degli ospedali
territoriali partigiani di Drvar, Petrovac, Drinic´i,
Sıobatovac e Misıljenovac, passò dal Montenegro alla
Bosnia e poi alla Lika (Croazia) da dove si spostò
nuovamente nella Bosnia. Nei pressi di Bihac´, nel villaggio
di Zıegar, mise in piedi un nuovo ospedale che diresse fino
alla cosidetta Quarta Offensiva sferrata dalle truppe di occupazione
sul finire di gennaio del 1943. Seguendo le brigate partigiane,
guidò le colonne dei ammalati attraverso gli aspri
territori della Lika (Cvjetnic´i, Sıc´it), della
Bosnia e dell'Erzegovina. Passato il fiume Neretva, continuò
a guidare una delle colonne dell'ospedale centrale partigiano
anche nella Quinta Offensiva (iniziata nel mese di giugno).
In quel periodo fu nominata comandante-direttore dell'ospedale
della Seconda Brigata Proletaria con il quale attraversò
il fiume Sutjeska e, attraverso l'intera Bosnia, raggiunse
Pljevlja nel Sangiaccato (Montenegro). Ferita a Passo Jabuka
nel settembre 1943, cadde nuovamente prigioniera, ma nella
stessa giornata i combattenti della Seconda Brigata Proletaria
la liberarono. Tornata a Pljevlja, fu nominata direttrice
dell'Ospedale del Secondo Corpo d'Armata partigiano del Montenegro.
Da Pljevlja raggiunse il monte Durmitor, quindi, attraverso
Boan, si portò nel Monastero di Moracıa dove sistemò
l'ospedale. Nominata successivamente direttrice dei Servizi
sanitari della Seconda Divisione proletaria, con questa grande
unità dell'Esercito di liberazione si portò
in Serbia, dove passò ai servizi sanitari del Comando
Supremo, raggiungendo infine Belgrado liberata nell'ottobre
del 1944.
Nella capitale jugoslava, sul finire del 1944, diventa delegato
militare della Croce Rossa Jugoslava, organizzando la raccolta
e distribuzione di aiuti (materiale sanitario e viveri) alla
popolazione; raccoglie e dà asilo agli orfani di guerra
che arrivano da ogni parte del Paese, fonda Case del Bambino
ed ospedali pediatrici sul territorio della Serbia, soprattutto
in Vojvodina; si prende cura degli ex prigionieri ammalati,
reduci dai lager tedeschi, fonda una Cucina del Popolo e si
occupa di molti altre attività umanitarie.
Nella primavera del 1945, conclusasi la liberazione della
Jugoslavia, la dr. Sasıa Bozıovic´ diventa vice-direttrice
dell'Ospedale Militare Centrale e poi dell'Accademia militare
di Medicina, presso la quale si specializza in pneumologia.
Dopo il pensionamento, con il grado di generale medico in
congedo, continua a prestare la sua opera, volontaria, quale:
presidente della Commissione per gli invalidi e di varie commissioni
ospedaliere, membro del Comitato esecutivo degli Invalidi
militari di guerra della Jugoslavia, membro dell'Esecutivo
del Fronte Femminile Antifascista della Jugoslavia, membro
dell'Esecutivo della Croce Rossa della Jugoslavia, attivissima
in varie associazioni socio-politiche, soprattutto fra i giovani.
Alla memoria di Sasıa Bozıovic´, una scuola materna
di Belgrado è stata intitolata "Dolores",
mentre a Podgorica, Montenegro, una via porta il nome della
scrittrice.
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