Liber
legendarius
di
Guido Ruzzier
|
Guido
Ruzzier dota questo sito di unoccasione di elevazione
morale, di edificazione giornaliera, offrendo una rubrica
di meditazione, frutto di lunghe esplorazioni e solitarie
ponderazioni in carta e in rete, basata sui più solidi,
affidabili e storicamente accertati testi agiografici. Si
tratta di rime che lAutore definisce anacreontiche malthusiane.
Se il lettore, come Bertinotti, ama linesausta ricerca
del vero e del bene, nella rete troverà, attirato da
nodi lucenti, come proseguire. Così impara.
Come minimo,
il nostro augusto collaboratore consiglia la seguente Bibliografia
- libri di carta come si usava una volta:
Jacopo da Varagine, Leggenda Aurea, Firenze, Libreria
Editrice Fiorentina, 1990.
Carlo Tagliavini, Un nome al giorno, Torino, Edizioni
Radio Italiana, 1955.
Gigi Cappa Bava e Stefano Jacomuzzi, Del come riconoscere
i Santi, Torino, SEI, 1989.
Pietro Barbieri e Ulisse Pucci (a c. di), Guida dell'Italia
Cattolica, Roma, ED.A.S., 1950.
Luigi Polacco, Rimario Perfezionato della Divina Commedia,
Milano, Hoepli, 1919.
Giovanni Mongelli, Rimario letterario della lingua italiana,
Milano, Hoepli, 1952.
Paolo De Benedetti, Nonsense e altro, Milano, Libri
Scheiwiller, 2002.
Claudio Del Bello, Sulla trasformazione dei valori in santi,
Mosca, edizioni Mir&Progress, 1989.
Felice Accame, Il sistema dei Santi e dei Beati. Fenomenologia
dell'agiografia tardomedievale ciociara alla luce dei più
recenti studi di etica epistemologica, Calciopoli, Moggi
& Galliani, 2006.
Guido Ruzzier, l'Aforisma, Osnago, Edizioni Pulcinoelefante,
2001.
I
SANTI DI DICEMBRE
[Sono
gli ultimi ad essere evocati dal fervore di Guido
Ruzzier, come avvertono i versi dedicati a S. Commiato,
in coda a questa decembrina, salmodiante teoria. Ce ne dispiace,
e tanto lo ringraziamo per i momenti di elevazione che ha
profuso in questo sito e per il sentore persistente d'incenso
che vi ha rilasciato]
1 Dicembre
Sant' Eligio Vescovo. (...) Gli si presenta
il diavolo vestito da donna: e lui, Eligio, rapido lo agguanta
per il naso con le tenaglie. Questa colorita leggenda è
raffigurata in due cattedrali francesi (Angers e Le Mans);
e nel Duomo di Milano, con la vetrata di Niccolò da
Varallo, dono degli orefici milanesi nel Quattrocento.
Sant'Eligio è quella cosa
che Satàn prese pel naso.
Così il diavol fu dissuaso
dal vestirsi ancor da donn.
3 Dicembre
Santi Claudio, Ilaria, Giasone e Mauro Martiri
a Roma. Claudio era un tribuno dellesercito, che mentre
interrogava i martiri Crisanto e Daria, alla vista di un miracolo
da loro operato, si convertì al cristianesimo insieme
alla moglie Ilaria ed i figli Giasone e Mauro e 70 soldati.
Informato dellavvenimento, limperatore Numeriano
dispose che Claudio fosse gettato in mare con una pietra al
collo, mentre i due figli Giasone e Mauro con i 70 soldati,
furono condannati alla decapitazione. Affranta dal dolore,
Ilaria non poté recuperare il corpo del marito, ormai
perso in mare, e mentre si accingeva a seppellire i corpi
dei suoi figli, venne arrestata e prima di essere uccisa,
ottenne di fermarsi a pregare; durante la preghiera fu martirizzata.
E' San Claudio quella cosa
che gettato fu nel mare
sol per farcelo annegare
e fu questo il suo martìr.
7 Dicembre
Sant' Ambrogio Vescovo e dottore della Chiesa.
Non solo maltrattò Teodosio, ma prese anche il diavolo
a calci in culo e lo mandò a sbattere le corna su una
colonna. La colonna c'è ancora, proprio in Piazza Sant'Ambrogio
a Milano, e ci si possono vedere anche i due buchi lasciati
dalle corna del diavolo, a riprova della storicità
dell'evento.
Sant'Ambrogio è quella cosa
che fu vescovo a Milano
e a Teodosio, fatto strano,
fece far la penitenz.
7 Dicembre
Serena era una vedova distintasi per l'amore
verso il prossimo e che nutriva una grande venerazione per
il vescovo di Spoleto, Savino. (...) C'è una seconda
Santa Serena presunta sposa dell'imperatore Diocleziano, morta
martire perché, nella persecuzione, intervenne presso
il marito per difendere i cristiani. Stando alle testimonianze
dello scrittore latino Lattanzio, la moglie di Diocleziano
si chiamava Prisca, e fu costretta a compiere riti pagani.
Quindi questa santa Serena è da considerarsi falsa.
(da Wikipedia).
Fu Serena quella cosa
(quella vera, di Spoleto)
che, con stile oggi obsoleto,
tutti amava, anche Savin.
8 Dicembre
A Loutraki, en Grèce (golfe de Corinthe)
un monastère de soeurs orthodoxes construit autour
d'une grotte où l'on peut voir sous une châsse
le corps d'une personne qui est présentée comme
étant Saint Patapios.
San Patapio è quella cosa
che a tutt'oggi è lì, incorrotto.
Quest'è come oggi ho tradotto
il racconto ch'è qui sopr.
8 Dicembre
In Francia, san Romarico, abate: maggiorente alla corte del
re Teodoberto, si ritirò nel monastero di Luxeuil,
poi costruì un monastero nelle sue terre, di cui divenne
superiore.
Romarico è quella cosa
che il perché mi resta ignoto
sia rimasto così noto
anche fuori di Luxeuil.
9 Dicembre
San Juan Diego Cuauhtlotatzin Veggente di Guadalupe.
Nel dicembre 1531 la Madonna apparve a Guadalupe, in Messico,
scegliendo come suo interlocutore un povero indio, Juan Diego,
nato verso il 1474 e morto nel 1548, che prima di convertirsi
al cattolicesimo portava un affascinante nome azteco, Cuauhtlotatzin,
che sta a significare "colui che parla come unaquila".
Dopo le apparizioni della S. Vergine sulla collina del Tepeyac
visse santamente per 17 anni in una casetta che il vescovo
Zumàrraga gli aveva fatto costruire a fianco della
cappella eretta in onore della Vergine di Guadalupe.
San Juan Diego è quella cosa
ch'era pria Cuauhtlotatzìn.
Visse poi sempre vicin
a dov'ebbe una vision.
10 Dicembre
San Luca di Melicuccà. Monaco e vescovo
di Isola Capo Rizzuto. Nato a Melicuccà, monaco presso
la grotta di san Elia lo Speleota (...). Per la sua dottrina
e virtú fu elevato alla dignità episcopale e
destinato a reggere la diocesi di Isola Capo Rizzuto. In Calabria,
poi, la sua presenza è segnalata in diverse zone: a
Medino nella Sibaritide, dove impetrò una pesca miracolosa;
a Mesa, presso Scilla, dove fece cessare la siccità;
a Bovalino, dove guarí un ammalato e liberò
una casa dai demoni; a Squillace, dove mise in fuga un lupo
feroce. Estese la sua predicazione, sempre accompagnata dai
miracoli, anche in buona parte della Calabria meridionale;
volle recarsi anche a Costantinopoli, ma, arrivato a Taranto,
fu costretto a ritornare indietro per motivi non espressi
dal biografo.
E' San Luca quella cosa
che anche i lupi spaventava:
gran miracoli faceva,
ma non quel d'andar per mar.
16 Dicembre
Sant' Adelardo Monaco. Figlio di s. Everardo,
fondatore dell'abbazia di Cysoing (Eilla), Abelardo succedette
al padre, se non come abate, almeno come guardiano o procuratore
del monastero, fin verso 1'870. A dire il vero, noi siamo
poco e male informati sulla personalità di Abelardo:
egli è ricordato nel testamento di s. Everardo e in
un atto di donazione di sua madre Gisella, in data 14 aprile
869 e destinato all'abbazia di Cysoing. In ogni modo, quel
poco che si sa non permette di presentarlo come un modello
di santità (...).
Adelardo è quella cosa
ch'era figlio d'Everardo.
A dir altro non m'azzardo:
la sua storia è tutta qua.
17 dicembre
Los Santos Mártires Floriano y Calanico, y 58 Compañeros,
en Eleuterópolis en Palestina; los cuales en el Imperio
de Heraclio fueron muertos a manos de los sarracenos por confesar
la fe de Jesucristo.
San Floriano è quella cosa
che con Santo Calanìco
si fè, in tempo molto antico,
ammazzar dai saracen.
19 Dicembre
Dario, Zosimo, Paolo e Secondo sono commemorati
nel Martirologio Romano il 19 dicembre. Questi nomi provengono
dal Geronimiano, dove, però, come notano i Bollandisti
nel Commento 'non parum complicati sunt', e dove al posto
di Dario si legge Daria, nome della martire venerata a Roma
il 25 ottobre insieme con lo sposo Crisanto. Gli altri tre
sono del tutto ignoti. Talvolta il martirio di Paolo o Paolillo
e di Secondo è collocato a Nicomedia.
E' San Dario quella cosa
ch'era ambiguo già ab antiquo
ma sarebbe certo iniquo
addossargliene la colp.
24 Dicembre
La vigilia di Natale, la Chiesa - oltre a tutti
i santi avi di Gesù, figlio di Davide, Abramo e Adamo
- propone alla venerazione Tarsilia (o Tarsilla, VI sec.),
zia paterna di Papa Gregorio I Magno. Proprio le opere del
nipote ci dicono qualcosa di autorevole sulla vita di lei.
Monaca con le sorelle Emiliana e Gordiana, visse la carità
in tempi di peste e carestia. Dopo morta, apparve a Emiliana.
"Ho fatto Natale senza di te, ma vieni a festeggiare
insieme l'Epifania". E infatti questa morì pochi
giorni dopo, il 5 gennaio.
E' Tarsilla quella cosa
che, se in sogno v'apparisse,
(è il nipote che lo scrisse)
fate, pronti, gli scongiur.
26 Dicembre
Uno di questi (diaconi) era Stefano, che rimase a Gerusalemme
nonostante la persecuzione dei cristiani seguente al divieto
fatto agli Apostoli di insegnare nel nome di Gesù.
Stefano divenne il bersaglio preferito di quanti odiavano
e non tolleravano i cristiani. (...) Comperarono dei testimoni
e condussero Stefano davanti ai giudici chiedendo la sentenza
di morte. Stefano (...) fu trascinato fuori dalla città,
dove lo lapidarono. (...) Suo attributo sono le pietre della
lapidazione, per questo è invocato contro il mal di
pietra, cioè i calcoli, ed è il patrono dei
tagliapietre e muratori.
Santo Stefano è una cosa
che a sassate fu ammazzato
perché aveva predicato
quel ch'agli altri non piacev.
27 Dicembre
A Costantinopoli i santi Confessori Teodoro
e Teofane fratelli, i quali, allevati fin dalla fanciullezza
nel monastero Palestinese di San Saba, combattendo animosamente
contro Leone Armeno per il culto delle sante immagini, per
comando di lui furono battuti colle verghe e mandati in esilio.
Però, morto lo stesso Leone, di nuovo costantemente
resistendo all'Imperatore Teofilo, il quale era infetto della
medesima empietà, vennero di nuovo battuti colle verghe
e cacciati in esilio, dove Teodoro mori in prigione. Teofane
poi, resa finalmente la pace alla Chiesa, fu fatto Vescovo
di Nicea, e illustre per la gloria della confessione si riposò
nel Signore.
San Teodoro è quella cosa,
di Teòfane germano,
che sarìa rimasto sano
se a Teofilo fratel.
31 Dicembre
com|mià|to s.m.
1 permesso di allontanarsi, di partire
2 la partenza, il momento della separazione: un
c. caloroso, il c. durò a lungo
Varianti: comiato
San Commiato è quella cosa
che si prende andando via.
Me ne vado, e così sia,
augurandovi un Buon Ann.
FINE DEI SANTI
SANTI DI
LUGLIO
1 luglio
S.
Eparchio sacerdote
Ad Angouleme, in Francia, S. Eparchio sacerdote visse in reclusione
per 39 anni solo dedito allorazione e ripetendo ai suoi
discepoli: "la Fede non teme la fame".
Sant'Eparchio è quella cosa
che per anni trentanove
visse chiuso non so dove
pien di fede ed affamat.
2 Luglio
A Winchester,
in Inghilterra, S. Svitùno vescovo, uomo di vita austera
e di grande amore verso i poveri; fondò molte chiese,
che visitava sempre camminando a piedi.
E' Svitùno quella cosa
che le suole consumava
perché molto camminava
per andar di qua e di là.
10 Luglio
A Roma,
ricordo dei Santi martiri Felice e Filippo, nel cimitero di
Priscilla, Vitale, Marziale ed Alessandro nel cimitero dei
Giordani, Silano in quello di Massimo e Gennaro nel cimitero
di Pretestato; della cui comune memoria gioisce la Chiesa
Romana, che ha glorificato in un unica data il trionfo di
tutti costoro, affinché ci si possa giovare di un'intercessione
molteplice come l'esempio lodato.
San Felice è quella cosa
messo insieme a quegli altri
che non furon tanto scaltri
da trionfare ognun per sé.
15 Luglio
A Cartagine,
sulla via detta degli Scillitani, nella basilica di Fausto,
deposizione di S. Felice, vescovo di Tubzak e martire, che,
all'ordine del procuratore Magniliano di gettare i libri delle
Scritture nel fuoco, rispose che sarebbe stato meglio che
fosse bruciato lui stesso, piuttosto che le divine scritture;
per questo venne subito trucidato con la spada dal proconsole
Anulino.
San Felice è quella cosa
che fu ucciso da Anulino
perché neanche un libriccino
non gli andava di bruciar.
18 Luglio
Sulla Via
Tiburtina, al nono miglio da Roma, ricordo dei Santi Sinforosa
e sette compagni, Crescenzio, Giuliano, Nemesio, Primitivo,
Giustino, Stacteo ed Eugenio, martiri, che portarono a compimento
il loro martirio in modi diversi, divenuti fratelli in Cristo.
Sinforosa è quella cosa
che con altri sette santi
con sofistiche varianti
per la fede s'immolâr.
19 Luglio
A Cordoba
in Spagna, ricordo di Sant Aurea, vergine, sorella dei
SS. martiri Adolfo e Giovanni, che, durante la persecuzione
scatenata dai Mori, dapprima abiurò davanti al giudice
spinta dalla paura, ma poi pentitasi rinnovò la battaglia
e vinse il nemico col suo sangue sparso nel martirio.
E' Sant'Aurea quella cosa
che negò la fede avita
ma dal giudice sentita
poi l'abiura ritirò.
22 Luglio
Memoria
di S. Maria Maddalena, la quale, liberata da sette demoni
divenne discepola del Signore e lo seguì fino al monte
Calvario e al mattino di Pasqua meritò di vedere per
prima il Salvatore risorto e portare ai discepoli lannuncio
della risurrezione.
Maddalena è quella cosa
di confusa parentela;
io lo dico con cautela,
ma c'è chi ci lucra sopr.
24 Luglio
San Sarbel (Giuseppe), sacerdote dellOrdine dei Maroniti
Libanesi. Impegnato nellarte della solitudine e della
più alta perfezione passò dal cenobio di Annaia
in Libano alleremo dove servì Dio giorno e notte
con una vita fatta di digiuni e penitenze.
E' San Sàrbel quella cosa
che gli andava di star solo:
si cibava d'un fagiolo
e anche quel gli parea trop.
27 luglio
San
Simeone Stilita il Vecchio
San Simeone Stilita è detto "il Vecchio",
onde distinguerlo dal santo omonimo vissuto nel secolo successivo,
monaco in Siria, che visse per ben sessantotto anni su una
colonna, tanto da meritarsi anchegli il soprannome "stilita"
ed è dunque noto come San Simeone Stilita il Giovane.
Il santo odierno, solitamente festeggiato invece in oriente
al 1° settembre, viene talvolta confuso od identificato
con San Simeone di Egee.
Simeone è quella cosa
che faceva lo stilita
e perciò tutta la vita
passò in cima a una colonn.
30 Luglio
A Tub in
Africa, ricordo delle Sante Massima, Domitilla e Seconda,
vergini e martiri, delle quali le prime due, durante la persecuzione
di Valeriano e Gallieno, respinsero senza timore l'ordine
imperiale di sacrificare agli idoli: per questo furono condannate
dal proconsole Anulino, assieme alla fanciulla Seconda, ad
essere date in pasto alle bestie feroci, e quindi sgozzate.
Queste tre son quella cosa
che Anulin fe' divorare
dalle belve, e poi sgozzare.
Come fece, non si sa.
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SANTI
DI AGOSTO
1 agosto
Sofia e
le sue figlie Fede, Speranza e Carità, sante, martiri
(?). Al tempo di S. Gregorio Magno (590-604) il presbitero
Giovanni affermava che erano venerate sulla via Aurelia, con
i loro nomi greci e sulla via Appia, con i loro nomi latini.
La Notitia Portarum Urbis Romae, chiamando però Sofia
con il nome di Sapienza, le indica sulla via Aurelia. Furono
traslate al tempo di Paolo I (757-767) a S. Silvestro in Capite.
Nel XVIII secolo parte dei loro corpi veniva indicata anche
a S. Pietro in Vaticano e loro reliquie a S. Lorenzo in Lucina.
Santa Fede è quella cosa
che con Carità e Speranza
e la mamma lor Sapienza
furon sparse dappertutt.
2 Agosto
Quand saint
Friard sentit venir la mort, il fit appeler l'évêque,
mais celui-ci était retenu par une affaire importante.
Il pria donc son ami d'attendre un peu pour mourir. Saint
Friard s'exécuta de bonne grâce et attendit l'arrivée
de l'évêque pour s'endormir dans le Seigneur.
E' Friardo quella cosa
che sentendo che moriva
e che il vescovo tardava
rimandò la propria mort.
2 agosto
A cette
époque le tentateur est apparu au diacre Secundellus
sous la forme du Seigneur et lui dit: "Je suis le Christ,
Que vous priez chaque jour. Tu es déjà saint
et ton nom est inscrit dans le livre de la vie. Quitte l'île
et commence à guérir les gens". Secundellus,
tombé dans la tentation, quitta l'île ... et,
quand, au nom de Jésus Christ, il posait ses mains
sur les malades, ceux-ci guérissaient.
Secondello è quella cosa
che gli ha detto il Tentatore:
"Su, diventa guaritore,
che si fanno dei bei sold!"
7 agosto
Adone ed
Usuardo nei loro Martirologi hanno fatto di Faustino un martire
sotto l'imperatore Commodo (180-192). Dai martirologi, Faustino
passò nel Liber notitiae sanctorum Mediolani, della
fine del sec. XIII, con il nome di Fausto. I libri liturgici
milanesi hanno sempre ignorato questo santo: la qual cosa
era già stata rilevata dallo stesso autore del Liber
notitiae sanctorum Mediolani.
E' San Fausto quella cosa
che di martir la corona
ebbe ai tempi di San Mona.
Ma lo ignorano, a Milan.
7 agosto
Afra martyr
in urbe Augustana martyrium passa est. haec cum esset pagana
et meretrix, matrem Hilariam de lenonio viventem habebat:
ipsa vero cum tribus ancillis suis, cunctis petentibus se
prostituebat: sed per praedicationem Narcyssi Hierosolymorum
episcopi ad Christum conversa: cum matre et tota domo baptizata,
atque a peccato revocata est.
Afra era quella cosa
che faceva, ehm, la vita.
S'era, sì, prostituita,
ma Narciso la salvò.
10 agosto
Lorenzo
(...) compare davanti al prefetto e gli mostra la turba dei
malati, storpi ed emarginati che lo accompagna, dicendo: "Ecco,
i tesori della Chiesa sono questi". Allora viene messo
a morte.
San Lorenzo è quella cosa
che, arrostito sulla griglia,
or protegge la famiglia
che si gode il barbechiù.
17 Agosto
Una voce,
che sentiva solo lui, ordinò a Mama di lasciare la
città e di portarsi sui monti, nel folto della foresta,
per predicare il Vangelo alle bestie che là vivevano;
la stessa voce gli indicò dove trovare un codice del
Vangelo, che era sotterrato fra i ruderi di una chiesetta
incendiata; una volta trovatolo se lo portò sul monte,
dove visse in una grotta. Trascorreva il giorno in solitudine,
cibandosi di quello che trovava e bevendo il latte che mungeva
agli animali, anche feroci, che insieme agli uccelli e altre
specie, si radunavano il pomeriggio intorno a lui per ascoltare
la lettura del Vangelo.
E' San Mama quella cosa
che agli uccelli predicava.
Il Vangelo gli leggeva,
però sol nei pomerigg.
variante
dell'ultimo verso trovata dal webmaster: "però
dopo averli munt"
21 agosto
"Di
questo trovi un esempio anche nel nome del martire di cui
oggi celebriamo la solennità. Si chiamava Quadrato.
Ora, se tu dài una spinta a un masso di forma quadrata,
si sposta ma non cade: si sposta perché non oppone
resistenza, non cade perché rimane sempre nella sua
configurazione dritta. Il quadrato infatti sta sempre per
dritto, in qualunque lato lo giri: se lo muovi da un lato,
si rovescia su un altro, ma non può cadere steso per
terra." (dal Discorso di Sant'Agostino Vescovo nel giorno
natalizio del Martire San Quadrato).
San Quadrato è quella cosa
che piaceva ad Agostino:
lui trovava assai carino
che cadere non potess.
24 agosto
Sul Monte
Olimpo in Bitinia, ricordo di S. Giorgio Limniota, monaco,
che, per aver rimproverato l'empio imperatore Leone III, che
aveva infranto e dato alle fiamme le sacre Immagini e le reliquie
dei santi, ebbe per questo motivo, su ordine dell'imperatore
stesso, il naso tagliato ed il capo dato alle fiamme: raggiunse
da martire il Signore.
E' il Limniota quella cosa
cui Leon l'Iconoclasta
tagliò il naso, ma non basta,
ché la testa gl'incendiò.
29 agosto
La decollazione
di san Giovanni Battista, che da Erode circa la festa di Pasqua
fu fatto decapitare. La sua memoria si celebra solennemente
in questo giorno, in cui fu per la seconda volta ritrovato
il suo venerando capo, il quale, trasportato poi a Roma, con
somma venerazione del popolo si conserva nella chiesa di san
Silvestro in Campo Marzio.
San Giovanni è quella cosa
che lo dicon Decollato:
e di ciò il significato
è che il capo gli staccâr.
30 agosto
Secondo
una Passio del VII secolo, mentre il presbitero Felice veniva
condotto al supplizio, uno sconosciuto si presentò
dichiarando di volerne condividere la sorte. I due vennero
decapitati e poiché il nome dello sconosciuto rimase
ignoto fu chiamato "adauctus" (aggiunto), dai cui
Adautto.
San Felice è quella cosa
che sta lì con Adaùtto:
dei due corpi c'è ancor tutto
ma le teste non ci son.
31 agosto
Gli studiosi
affermano che la storia della vita e martirio dei santi Rufino
e Cesidio è frutto della necessità presentatasi
nel secolo IX di giustificare la presenza di antiche chiese,
già esistenti a Trasacco e nella regione, dedicate
separatamente ai due santi, distrutte poi dagli Ungari. Questo
spiega il culto esistente verso i due santi, che gli agiografi
antichi finirono per considerare parenti, come di solito si
tendeva a considerare i personaggi i cui santuari erano ravvicinati.
San Cesidio è quella cosa
che a Trasacco fu inventata.
Così fu giustificata
l'esistenza del santuar.
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SANTI
DI SETTEMBRE
1 settembre
La
fama di san Regolo arrivò sino al re ostrogoto Totila
che voleva conoscerlo e che gli inviò alcuni dignitari
per accompagnarlo. Il santo si rifiutò e questi lo
uccisero per decapitazione, ma egli raccolse la sua testa,
portandola per circa 300 metri fino al luogo in cui fu sepolto.
È San Regol quella cosa
che fu detto cefaloforo:
lui portava (che miracolo!)
fra le mani la sua test.
3
settembre
A Metz
in Francia, ricordo di S. Crodegango, vescovo e martire. "En
su influyente posición, San Crodegango trabajó
con ahínco a favor de la Iglesia y del Estado y siempre
fue solícito en fortalecer los vínculos de unión
entre los gobernantes espirituales y temporales."
Crodegango è quella cosa
che già allora avea fiutato
che la Chiesa con lo Stato
fanno bene a stare insiem.
5 settembre
Antico
nome muliebre di origine celtibera, Obdulia significa "ostinata".
L'onomastico viene tradizionalmente festeggiato il 5 settembre
in memoria di Santa Obdulia, martire di Toledo.
Sant'Obdulia è quella cosa
che a Toledo è festeggiata.
Santa Dulia è anche chiamata
e di lei non so dir altr.
8 settembre
Pagina
storica del pontificato di Sergio I è la pace religiosa
da lui riportata nel patriarcato di Aquileia (Veneto, Istria
e terre dOltralpe) spaccato per 140 anni da contrasti,
anche politici, a proposito della persona e delle nature del
Cristo (questione dei Tre Capitoli). Per tutti i suoi 14 anni
di pontificato, Sergio lavora con passione allarricchimento
della liturgia; si deve a lui anche listituzione del
canto dellAgnus Dei nella Messa.
È San Sergio quella cosa
che, per dirla molto in breve,
fece sì che in ogni pieve
si cantasse l'Agnusdè.
10 settembre
Menodora,
martire in Bitinia, Asia Minore, con le sorelle Metrodora
e Ninfodora. Orfane. Denunciate come cristiane e condotte
davanti a Fronto, il governatore romano, rifiutarono di adorare
gli dei pagani. Menodora fu bastonata a morte, e così
Ninfodora. Metrodora fu torturata, bruciata e decapitata.
Menodora è quella cosa
ch'è sorella a Metrodora,
come pure a Ninfodora.
E poi Fronto le ha ammazzat.
12 settembre
Den hellige
Guido av Anderlecht, også kalt "den fattige mann
fra Anderlecht", var leksakristan i en kirke i Laeken
i dagens Belgia. Han tapte alle sine penger på en uheldig
investering, og ble pilegrim. Han endte sine dager på
et offentlig hospital i Anderlecht nær Brussels. Han
levde et skjult liv preget av enkelhet og selvutslettelse,
og ble tillagt mange mirakler. Minnedag 12. september.
[Non
volendo distogliere laugusto collaboratore Guido Ruzzier,
ormai intento ad acchiappare i santi di ottobre, il Webmaster
simpegna in una perigliosa traduzione ad uso e consumo
di quei pochi nostri lettori digiuni di norvegese.
San Guido di Anderlecht, detto "il poverello di Anderlecht",
era sagrestano in una chiesa di Laeken, in Belgio. Perse tutti
i suoi averi in un investimento sfortunato, e si fece pellegrino.
Finì i suoi giorni nell'ospedale pubblico di Anderlecht,
vicino a Bruxelles. Condusse una vita ritirata, in semplicità
e ascesi, e gli vennero attribuiti molti miracoli. E' ricordato
il 12 settembre.]
È
San Guido quella cosa
che a girare stava bene;
per uscire dalle scene
al paese suo tornò.
16
settembre
Aubet,
Kubet e Gwere erano, secondo tutte le fonti, tre sorelle.
(...) C'è chi dice che le Vergini siano morte proprio
a Maranza, ma 'ufficialmente' esse furono martirizzate con
Orsola a Colonia. Ma ci si chiede: come hanno fatto da Maranza
a far parte della schiera delle Vergini? Forse furono raccolte,
come dice qualcuno, durante il pellegrinaggio che Orsola e
le altre fecero verso Roma; o, secondo una delle versioni
della storia di Santa Orsola, furono chiamate da una delle
10 sue ancelle, Palladia, per andare a far parte delle 11.000.
Quel che è sicuro è che esse furono martirizzate,
come dimostra la freccia nelle mani di una di loro, nella
chiesa di Maranza.
Queste tre son quella cosa
che, partite da Maranza,
dagli Unni (era l'usanza)
furon poi martirizzat.
16 settembre
Sant'Eufemia
di Calcedonia martire (...) dei quattro leoni e dei tre orsi
fatti introdurre nell'anfiteatro, non fosse che un solo a
morsicarla, comeché leggermente, nel braccio sinistro,
nè gli altri, accostandosele riverentemente, non le
avessero che a lambire i piedi. Ma quella leggera morsicatura,
la quale tosto die' sangue, fe' sì che svenuta la martire
invittissima, avesse omai la benedetta anima di lei a spiccare
il volo in seno allo sposo divino.
Sant'Eufemia è quella cosa
che, gettata in una fossa,
fu snobbata, carne ed ossa,
da sei belve ch'eran lì.
20 settembre
A Cizico,
nella Propontide (nell'Asia Minore), si festeggia il natale
dei santi Martiri Fausta Vergine ed Evilasio, sotto l'imperatore
Massimiliano; dei quali Fausta, dallo stesso Evilasio, sacerdote
degli idoli, spogliata dei capelli e rasa per ischerno, fu
appesa e tormentata. Quindi, volendola segare per mezzo, nè
potendo i carnefici offenderla, Evilasio, di ciò meravigliato,
si convertì a Cristo; e mentre anche lui, per ordine
dell'Imperatore era acerbamente tormentato, Fausta, trivellata
nella testa, trafitta con chiodi per tutto il corpo e posta
in una padella infuocata, finalmente, insieme col medesimo
Evilasio, chiamata da una voce celeste, passò al Signore.
Santa Fausta è quella cosa
con la testa trapanata
che in padella fu tostata
ma segar non si lasciò.
25 settembre
San Sergio
di Radonez. San Sergio fu uno dei primi santi russi a cui
furono attribuite visioni mistiche (visioni della Beata Vergine
connesse con la liturgia eucaristica) e, come in san Serafino
di Sarov, talvolta compariva in lui una certa trasfigurazione
fisica attraverso la luce. Il popolo lo vedeva come un uomo
scelto da Dio, sul quale riposava visibilmente la grazia dello
Spirito; ancor oggi molta gente va in pellegrinaggio al suo
santuario nel monastero della Trinità di Zagorsk.
È San Sergio quella cosa
con le mistiche visioni:
ancor oggi son milioni
quei che van nel suo santuar.
30 settembre
Segnalato
per estrarre una spina dal paw del leone; l'animale ha rimasto
leale sul suo lato per gli anni. (...) Amico ed insegnante
di San Paula, di San Marcella e di San Eustochium, un'associazione
che quello ha condotto così tanto per pettegolare,
Jerome Roma di sinistra da rinviare al solitude del deserto.
(...) Ha scritto le traduzioni di Origen, di dati storici,
delle biografie e di molto più. (...) Dal suo proprio
tempo, è stato associato nella mente popolare con i
rotoli, la scrittura, catalogare, la traduzione, ecc. Ciò
ha condotto a coloro che lavora in tali campi che lo prendono
come il loro patrono. (trad. autom. Babelfish dall'inglese).
È Gerolamo la cosa
ch'è patron dei traduttori
però son rimasti fuori
quelli come Babelfish.
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SANTI
DI OTTOBRE
1
ottobre
A Costantinopoli, san Romano, diacono. Fu chiamato Melodico
per la sua sublime arte nel comporre inni ecclesiastici in
onore del Signore e dei Santi.
San Romano è quella cosa
che chiamato fu Melodico.
Se vivesse, e fosse ritmico,
lo direbber Pop, o Rap.
1 ottobre
San Remigio
fu un santo vescovo di Reims in Francia, vissuto tra il 437
e il 530. Apostolo dei francesi, battezzò re Clodoveo.
Alla fine della sua vita divenne cieco. Profetizzò
il giorno della sua morte e poco prima di morire recuperò
la vista per poter rivedre il suo gregge e distribuire i suoi
averi. Quando il giorno arrivò, anche se non stava
male, salutò tutti come se stesse partendo per un lungo
viaggio, e poi morì. Lo si invoca contro il pericolo
di rimanere ciechi. Patrono dei bambini che iniziano la scuola
e che sono detti appunto "remigini".
San Remigio è quella cosa
che a cent'anno morì cieco.
Del suo nome torna l'eco
quand'è il dì dei "remigin".
2 ottobre
Figlio
dei nobili Bobilo e santa Sigrada e fratello di san Warinus,
Léger (o Leodegario) nacque verso il 616. Visse alla
corte di Re Clotario II di Francia e studiò a Poitiers
sotto la guida dello zio vescovo. Diacono a Poitiers, (...)
successivamente fu ordinato sacerdote. (...) Caduto nelle
mani di Ebroino, venne accecato e le sue labbra e la sua lingua
tagliate. Poco tempo dopo Ebroino (...) lo arrestò
e lo imprigionò per due anni nel monastero di Fécamp
in Normandia, dove venne regolarmente torturato, quindi storpiato,
e alla fine assassinato nei boschi di Sarcing nella Somma
nel 678.
Leodegario è quella cosa
dalla storia complicata
(tanti già l'hanno narrata)
che morì nella forest.
3 ottobre
San Massimiano,
vescovo di Bagai, nella Numidia. Gravemente ferito dagli eretici,
venne poi fatto precipitare da una torre e fu creduto morto;
ma, soccorso da alcuni passanti e curato, continuò
con coraggio a difendere la fede cattolica.
Massimiano è quella cosa
che, gettato dalla torre,
se non c'è chi lo soccorre
resta lì, creduto mort.
3 ottobre
Sant'Evaldo il Nero fu missionario in Sassonia con Sant'Evaldo
il Biondo c. 690. Furono torturati e uccisi dai Sàssoni,
che non volevano abbandonare la loro vecchia religione. Morirono
smembrati, c. 695, ad Aplerbeck, in Westfalia. I loro corpi
furono gettati nel Reno, ma vennero miracolosamente portati,
controcorrente, fino a una radura a 40 miglia di distanza,
dove furono recuperati da alcuni loro amici lì attendati.
Sant'Evaldo è quella cosa
che con Sant'Evaldo il Biondo
anziché finir sul fondo
su pel Reno se ne andâr.
4 ottobre
San Francesco (...) volle tentare personalmente l'impresa
missionaria
diretto in Marocco, ma una tempesta spinse la nave sulla costa
dalmata,
il secondo tentativo lo fece arrivare in Spagna, occupata
dai musulmani,
ma si ammalò e dovette tornare indietro, infine un
terzo tentativo lo
fece approdare in Palestina, dove si presentò al sultano
egiziano
Al-Malik al Kamil nei pressi del fiume Nilo, che lo ricevette
con onore,
ascoltandolo con interesse; il sultano non si convertì,
ma Francesco poté
dimostrare che il dialogo dell'amore poteva essere possibile
fra le due
grandi religioni monoteiste, dalle comuni origini in Abramo.
San Francesco è quella cosa
che, vissuto in tempi cupi,
predicò ad uccelli e lupi
e al soldan di Babilòn.
5 ottobre
Santa Galla
di Roma. Figlia del patrizio romano Simmaco il Giovane,
cognata di Boezio. Secondo la leggenda, essendo rimasta vedova
dopo un
anno di matrimonio, si fece crescere la barba per evitare
altre offerte
di matrimonio.
Santa Galla è quella cosa
che per non rimaritarsi
quattro peli qua e là sparsi
si fe' crescere sul ment.
7 ottobre
Geroldo nasce a Colonia (...). Viene a Roma, per pregare nelle
Basiliche e venerare il lino della Veronica. Si reca a Compostella,
per rendere omaggio al "barone della Galizia", San
Giacomo. Finalmente salpa per la lontana Terrasanta. Di ritorno
dall'oriente, mentre valica le Alpi, è aggredito e
ucciso da briganti. Le sue spoglie vengono raccolte da alcuni
viandanti e portate a Cremona, dove nasce, a furor di popolo,
il culto per il devoto pellegrino.
San Geroldo è quella cosa
che tornò di Terrasanta
con la pelle tutta quanta.
Ma ammazzato fu sull'Alp.
7 ottobre
Sergio e Bacco erano soldati delle Legioni
di confine, (...) accusati
come cristiani da nemici invidiosi(...), invitati a sacrificare,
essi
rifiutarono, venendo così degradati e fatti girare
per dileggio per le
vie della città, vestiti da donna (...). Sergio fu
costretto a camminare
con dei chiodi conficcati nei piedi, attraverso Saura, Tetrapirgio
e
Rosapha, finché in questultima città fortificata
venne decapitato.
E' San Sergio quella cosa
che ammazzato fu a Rosapha:
era un posto in mezzo all'afa,
senza un briciol di frescur.
Nel
castrum di Barbalisso, Bacco fu sottoposto ad una cruenta
flagellazione, tanto spietata che sotto i colpi morì;
il suo corpo fu
lasciato insepolto, ma di notte i cristiani lo raccolsero
seppellendolo
in una grotta vicina.
Bacco invece è quella cosa
che fu a morte flagellato
ma poi fu recuperato
e sepolto in una grott.
13 ottobre
Nell'altare
si conserva il Corpo di s. Chelidonia Protettrice di Subiaco,
splendidamente vestita da Monaca in età avanzata. (...)
Dopo la minore altura verdeggiante ai pie' di Rocca s. Stefano,
l'aspro dorso del Monte Crufo sostiene Canterano, Rocca Canterano
e Rocca di Mezzo. Quindi restringonsi i monti facendo vedere
le loro opposizioni di bianco e di azzurro colorate dal sole.
Ne' colli al nord si dilettano del meriggio foreste di olivi
e lunghi filari di viti sino alla nuda montagna, nella quale
sotto la rotonda balza di Mora Ferogna alcune fabbriche in
ruina fan risovvenire della miracolosa colonna di fuoco che
tenea dal cielo alla terra, indizio del trapasso della Vergine
che per 59 anni visse ivi in una Grotta.
Chelidonia è quella cosa
ch'abitò a Mora Ferogna,
e di fuoco una colonna
annunciò la di lei mort.
14 ottobre
Santa Angadrisma
era figlia del nobile Roberto, ministro del re Clotario III.
Secondo luso del tempo, senza chiedere il suo parere,
il padre la fidanzò ad Ansberto, figlio di Sivino,
signore di Chaussy. La fanciulla pregò per ottenere
la liberazione da quellimpegno. Immediatamente venne
colpita da lebbra. La famiglia del fidanzato, a quel punto,
sciolse il contratto nuziale. Ansberto per il dispiacere andò
a chiudersi nel monastero di Fontanelle. Nel frattempo Angadrisma
era andata a chiedere il velo monacale al vescovo s. Audoino.
Nel bel mezzo della cerimonia di consacrazione, la lebbra
labbandonò miracolosamente.
Angadrisma è quella cosa
che, di lui con gran sconcerto,
al promesso sposo Ansberto
lei la lebbra preferì.
16 ottobre
San Gallo
Eremita a Bregenz Irlandese, discepolo di san Colombano (...).
Con alcuni compagni si trasferì a ovest di Bregenz
(...) dove morì tra il 630 e il 645. Sulla sua tomba
sorse una chiesa, primo nucleo dell'abbazia di San Gallo (...).
In seguito ad una confusione nata tra il popolo, si invoca
s. Gallo come protettore dei volatili, specialmente dei gallinacei.
E' San Gallo quella cosa
che fondò la sua abbazia.
E fu facil profezia
che piacesse a Umberto Ec.
19 ottobre
Ad Ossernenon,
in Canada, la passione di santIsacco Jogues, presbitero
della Società di Gesù e martire, che venne dapprima
ridotto in schiavitù dagli indigeni, poi mutilato delle
dita; infine ebbe il cranio spaccato da un colpo di scure.
Sant'Isacco è quella cosa
ch'era lì con gli Irochesi
che poi, dopo alcuni mesi,
l'ammazzâr col tomahawk.
23 ottobre
Un drago chiamato Gargouille, che possedeva ali e corpo da
rettile; viveva in una caverna nei pressi della Senna e si
placava soltanto con offerte sacrificali annuali. Intorno
al 600 giunse a Rouen un sacerdote di nome Romanus, che promise
di liberare il paese dal drago in cambio della conversione
di tutti i cittadini e la costruzione di una chiesa. Romanus
sottomise il mostro con il segno della croce ed esorcizzandolo,
e lo portò fuori dal paese legato a un guinzaglio fatto
con la sua tonaca. Gargouille fu bruciato su un rogo, ma il
collo e la testa non bruciarono e vennero perciò staccati
dal corpo e posti sulle mura di Rouen, divenendo così
il modello per i gargoyle.(da Wikipedia).
San Romano è quella cosa
che sconfisse il gorgoglione
e l'appese al muraglione
quando piove a far "glu glu".
29 ottobre
Santo Stefano Minicillo Vescovo e confessore
fu vescovo a Caiazzo per 44 anni tra il X e l'XI secolo. Già
in vita, avevano cominciato a destare stupore fatti miracolosi,
come quello del 982: "S. Stefano amministra la comunione
ad una grande folla, nella chiesa cattedrale, quando una colonna
di marmo cade sulla massa dei fedeli senza arrecare alcun
danno."
Santo Stefano è la cosa
che un dì cadde una colonna
ma né un uomo né una donna
grazie a lui si fece mal.
SANTI
DI NOVEMBRE
2 novembre
Acindino, Pegasio, Aftonio, Elpidoforo e Anempodisto,
Martiri in Persia, sono menzionati in una passio
greca, storicamente di scarso valore, che ci è pervenuta
in una rielaborazione di Simeone Metafraste. Sapore II re
di Persia fece catturare Acindino, Pegasio e Anempodisto ferventi
cristiani, i quali furono sottoposti ad interrogatorio e torturati
secondo la prassi del tempo (...), le loro catene si spezzarono
e si fusero (...). Sapore II perdette la voce, che riacquistò
per intercessione degli stessi martiri. (...) I tre cristiani
furono immersi nel piombo fuso e ne uscirono illesi, fra lo
stupore dei carnefici, dei quali uno, Aftonio, si convertì
e fu subito decapitato; si tentò di ucciderli gettandoli
in mare chiusi in un sacco, ma essi risalirono dalle onde
incolumi. Intanto nel Senato persiano, Elpidoforo e altri
senatori, avevano preso le difese dei cristiani, pagando anchessi
con la vita il loro coraggio. Alla fine Acindino, Pegasio
e Anempodisto, furono bruciati vivi.
Acindino è quella cosa
che di Persia il re Sapore
torturò con tal furore
da restar senza parol.
3 novembre
(...) Giusto, un cristiano della Venezia Giulia,
(...) è raggiunto nellanno 303 dallordine
imperiale che impone a tutti i cristiani di testimoniare la
propria fedeltà al sovrano (anzi, ai quattro sovrani)
sacrificando agli dèi di Roma, tra i quali Diocleziano
colloca ormai anche sé stesso. Il governatore romano
locale, o preside, di nome Mannaccio, convoca ogni cristiano
e gli comunica lordine. Giusto (...) non può
sacrificare alle divinità romane, perché il
suo Dio è Gesù Cristo. La condanna è
perciò inevitabile. Il preside Mannaccio fa buttare
Giusto in mare davanti a Trieste, legato a pesi che lo trascinano
subito in fondo. Ma poi i legami si sciolgono e il corpo del
martire riemerge, finendo sulla spiaggia. (Tutto vero, l'ho
visto in un quadro, NdR)
E' San Giusto quella cosa
che non ubbidì a Mannaccio
ed allor quel gran tipaccio
lì a Trieste l'affogò.
10 novembre
San Leone I, detto Magno, Papa e dottore della
Chiesa. Resse la Chiesa dal 440 al 461 e fu figura di rilievo
storico universale nel dialogo tra Oriente e Occidente, tra
il mondo latino e le nuove popolazioni europee. (...) Fu un
papa energico, avversò le sopravvivenze del paganesimo;
combatté manichei e priscillanisti (che praticavano
la danza rituale, NdR). Nel 452 fu designato da Valentiniano
III a guidare lambasceria romana inviata ad Attila.
I particolari della missione furono oscuri: è certo
solo che il re degli Unni, dopo lincontro con la delegazione
abbandonò lItalia.
E' Leone quella cosa
che gli Unni fe' scappare:
lor volevano ballare,
ma lui disse: "Non si può!"
10 novembre
A Iconio, in Licaonia, le Ss. Trifenna e Trifosa,
che per la predicazione di S. Paolo e l'esempio di Tecla,
vissero santamente: "Bulisani kuTrifena noTrifosa, abo
babulalekayo emsebenzini weNkosi." (Rom 16,12).
E' Trifenna quella cosa
ch'è sorella di Trifosa.
Ve l'ho scritto in lingua xhosa,
così voi mi crederet.
11 novembre (Chiese Orientali)
Santo Stefano di Decani (Decanski). Re serbo,
martire.
Personaggio di spicco quanto al dolore, per le sofferenze
inflittegli sia
dal proprio padre che dal figlio. Relegato nella regione di
Zeta
(Montenegro), in un anno imprecisato si sollevò contro
il padre (...) il
quale lo fece arrestare e ordinò che venisse accecato,
quindi lo inviò a
Costantinopoli come ostaggio del proprio suocero Andronico
II. Gli furono
strappati gli occhi, ma San Nicola di Mira gli restituì
la vista. Nel
1330, nella famosa battaglia di Velebuzd, sconfisse l'alleanza
bulgaro-bizantina. La tradizione lo vuole affogato per ordine
del figlio.
Santo Stefano è una cosa
nella Zeta relegato
che tra figlio ed antenato
maltrattato fu da tutt.
11 novembre
San Menna del Sannio Eremita. Nativo di Vitulano
nel Beneventano, di
nobili origini, fu eremita o "solitario" sui monti
del Sannio. Morì verso
il 3 novembre del 583. (...). Nel 1705 il vescovo di S. Agata
dei Goti
Filippo Albini, nobile cultore delle arti, rinnovò
nella diocesi il culto
di s. Menna elevandolo a "santo protettore meno principale"
dedicandogli
nel Duomo una cappella con altare e facendo dipingere una
pala che lo
raffigura in meditazione, dal pittore Tommaso Giaquinto.
E' San Menna quella cosa
ch'è un po' meno principale.
Lui di questo pensò male:
si capisce dal ritratt.
14 novembre
Santo Stefano Teodoro Cuénot Martire
in Cocincina. Nello stesso anno
dell'autore dei Miserabili nasceva a Réaumont, nel
Bélieu, il figlio di
un agricoltore destinato a diventar Vescovo come il vittorughiano
Monsignor Myriel, e a convertire, chiamandolo fratello, non
soltanto un
galeotto di buon cuore, come Jean Valjean, ma migliaia di
pagani
dell'Indocina, tutti considerati e amati come fratelli. Nel
1861 (...)
venne catturato. Messo in una strettissima gabbia, c'è
chi dice che vi
morì avvelenato dai disgustosi medicamenti indigeni,
chi schiacciato da
un elefante. Era già cadavere quando il suo corpo venne
fustigato e
decapitato
Santo Stefano è una cosa
che da morto, in Cocincina,
fu frustato una mattina
e poi pur decapitat.
16 novembre
Santa Geltrude (Gertrude) la Grande, Vergine. Geltrude, detta
la
grande, entrò nel monastero cistercense di Helfta.
Donna di profonda
cultura anche profana, alimentò la sua vita spirituale
nella liturgia
specialmente eucaristica, nella Scrittura e nei Padri. Ebbe
un'elevata
esperienza mistica, caratterizzata dal vivo senso della libertà
dei figli
di Dio e da una tenera devozione all'umanità di Cristo.
E' Geltrude quella cosa
che fa assai bella figura
per la grande sua cultura,
e perciò vien detta Grand.
20 novembre.
San Dasio. Obispo de Dorostoro de la Misia inferior, dentro
de los
confines de la antigua Troya, es muerto, de orden del presidente
Basio
por no querer consentir en las deshonestidades que se cometían
en las
fiestas de Saturno, en tiempos de los emperadores Diocleciano
y Maximiano
Hercúleo.
E' San Dasio quella cosa
che las fiestas non amava,
perciò chi le organizzava
proprio a lui fece la fest.
23 novembre
Sant'Anfilochio. Un cugino di Gregorio Nazianzeno,
qualche volta
catalogato tra i Cappadoci (circa 340 - circa 394), vescovo
di Iconio.
(...) Figure di santi come Epifanio di Smirne, conoscitore
di
greco, latino, ebraico, siriaco, copto, vengono sostituite
da santi
magari di origine non greca, ma che, per miracolo, apprendono
il greco,
come il siriaco sant'Efrem, divenuto conoscitore del greco
per
intercessione di san Basilio, almeno così racconta
sant'Anfilochio nella
sua agiografia di Basilio.
Anfilochio è quella cosa
che la conta mica giusta:
questa storia, pur vetusta,
a me sembra un po' una ball.
26 Novembre
San Bàsolo. Eremita, conosciuto per
i miracoli che operava. Era nato
a Limoges, in Francia, nel 555 circa. Si fece monaco a Reims,
e poi si
ritirò in un romitaggio. Passò quarant'anni
su un colle, vicino alla
tomba di San Remigio, in vista di Reims. Ebbe San Sindulfo
come suo
discepolo.
E' San Bàsolo la cosa
che ammirava il panorama
senza mai sentir la brama
di lasciar solo Sindulf.
26 novembre
San Bellino di Padova Vescovo. Della famiglia
padovana dei Bertaldi,
compare la prima volta in un documento del 1107 come canonicus
presbiter. Eminente per la santità della vita e l'elevatezza
delI'ingegno, Bellino si dedicò totalmente all'attuazione
in diocesi
della riforma gregoriana. S'adoperò pertanto a recuperare
i beni che
chiese e monasteri avevano perduto durante la lotta tra Sacerdozio
ed
Impero, a confermarne giuridicamente il possesso e, ove fosse
possibile,
ad aggiungerne degli altri; ben distinguendo, però,
tra dipendenza
feudale e dipendenza ecclesiastica, procurò che venissero
in possesso
diretto del vescovo le chiese cui era annessa la cura d'anime.
Durante il
suo episcopato e grazie al suo influsso sorsero le prime scuole,
si
moltiplicarono le emancipazioni dei servi della gleba, non
solo nei feudi
vescovili ma anche in quelli dei signori, e la città
si avviò alle libere
forme municipali. L'energia mostrata in difesa dei diritti
della Chiesa
non poté non toccare gli interessi di qualche potente.
Nel 1147,
probabilmente il 26 novembre, mentre era in viaggio per Roma
o, come
vuole il Barzon, per il monastero di Vangadizza (Badia Polesine),
fu
trucidato nelle boscaglie di Fratta Polesine da sicari al
soldo della
famiglia padovana dei Capodivacca.
San Bellino è quella cosa
che fu ucciso, in quel di Fratta,
dai sicari della schiatta
di Tommàs Capodivacc.
27 novembre
San Giovanni Angeloptes. Angeloptes:
cognomen Iohannis Ravennatis
Archiepiscopi inter suos pro Sancto habiti, quem ob continuas
Angelorum
apparitiones, sic vocatum esse, quasi Angelos spectantem,
ait Car.
Macer Hierolex.
Angeloptes è la cosa
che un dì a messa fu servito
da un bell'angelo, vestito
come quei pinti sui mur.
30 novembre (Chiese Orientali)
San Vachtang Gorgasali Re di Karthli (Georgia
orientale). Nella
seconda metà del V secolo fondò la città
di Tbilisi, attuale capitale
della Georgia. Il nome Tbilisi è tradotto come "città
di sorgenti calde":
racconta infatti la leggenda che un giorno durante la caccia
il re
Vachtang Gorgasali sparò (sic!, NdR) ad un fagiano
che cadde in una
sorgente calda. Quando il re si accinse a recuperare luccello
dalla
sorgente, scoprì che lacqua era calda e luccello
era bollito. Decise
quindi di costruire una città in tale luogo e chiamarla
Tbilisi. La
fondazione della capitale e lindipendenza della Chiesa
nazionale: ecco i
due grandi meriti che fecero di Vachtang Gorgasali un eroe
degno
dellaureola della santità, così comera
intesa nei tempi antichi,
specialmente in Oriente.
San Vachtang è quella cosa
che l'uccel da lui colpito
cadde in acqua e fu bollito,
primo esempio di fast food.
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